"Ucraina Paese aggredito: ogni sforzo per la pace. Gli Usa non garantiranno la sicurezza globale. E ora i pericoli più gravi arrivano da Cina e India"

Il discorso del Cavaliere conclude la kermesse di Napoli: "Forza Italia è dalla parte della Ue, della Nato e dell’Occidente. All’Unione serve un coordinamento militare comune.

"Ucraina Paese aggredito: ogni sforzo per la pace. Gli Usa non garantiranno la sicurezza globale. E ora i pericoli più gravi arrivano da Cina e India"

Care amiche e cari amici,
finalmente sono a Napoli, la città che amo profondamente. La città che considero la mia seconda città. Ricordo, ad esempio, che mi sono impegnato per ripulire le vostre strade dalle tonnellate di rifiuti che la sommergevano a causa di scellerate politiche della sinistra, connotate da uno pseudo ambientalismo che di fatto intralciava il ciclo dei rifiuti. Con il nostro impegno in 58 giorni Napoli e la Campania hanno ritrovato il perduto decoro. Ma dopo di noi non è stato fatto niente. Il solo termovalorizzatore tuttora operante lo avevamo aperto noi in quelle settimane. Così come non si è fatto nulla per gli enormi problemi di disoccupazione, di legalità, di sicurezza e anche di povertà che affliggono la Vostra città. Tra le opportunità che la crisi pandemica ci lascia vi è il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza che rappresenta una sfida impegnativa per il nostro Paese che non sempre, a dire il vero, ha brillato per la capacità di spesa dei fondi europei. In questo senso il governo di unità nazionale, che Forza Italia ha voluto, che sostiene con convinzione, nel quale ha l'onore di avere le deleghe per il Mezzogiorno, sente forte l'impegno per il Sud. Se oggi il Pnrr prevede una destinazione vincolata al Sud, e dunque anche a Napoli, delle risorse per un ammontare minimo del 40% del totale lo dobbiamo proprio al lavoro e all'impegno del nostro ministro Mara Carfagna e di tutta Forza Italia. Voglio ricordarlo ancora una volta, Forza Italia è un grande partito nazionale, presente e radicato al Sud come al Nord, che si fonda sulle idee e sui principi liberali, cristiani, garantisti e europeisti.


Voglio ricordare anche quello che abbiamo fatto nella lotta alla criminalità organizzata, che ha condotto all'arresto di 32 dei 34 latitanti più pericolosi, per reati di mafia, e di camorra, all'arresto di 1.296 appartenenti alla malavita organizzata e alla confisca di beni ai mafiosi per un valore complessivo di oltre 25 miliardi di euro. Abbiamo avvicinato il Sud e il Nord anche fisicamente, con l'alta velocità ferroviaria.
Potrei continuare a lungo. Ma non mi soffermo su questo punto, perché noi non chiediamo agli italiani di votarci per quello che abbiamo fatto, ma chiediamo di votarci per quello che faremo. Dobbiamo spiegare agli elettori indecisi cosa succederà se vinceremo noi e cosa succederebbe se vincesse la sinistra. Con Forza Italia e il centrodestra al governo avremo meno tasse e meno vincoli burocratici, avremo il controllo dell'immigrazione, avremo quindi più sicurezza, avremo più lavoro, meno disoccupazione e meno povertà, avremo una giustizia più giusta, avremo soprattutto più libertà. Con la sinistra al governo avremo più tasse, avremo più vincoli burocratici, avremo una imposta patrimoniale sulla nostra casa, avremo un'imposta patrimoniale sui nostri risparmi, potremmo anche avere una imposta di successione del 45% come in Francia. Con la sinistra continuerebbe l'immigrazione incontrollata, avremo una giustizia sempre più politicizzata. Avremo meno lavoro, più disoccupazione, più povertà. Avremo così soprattutto meno libertà.


Per tutte queste ragioni sentiamo il dovere di tornare a rappresentare quella maggioranza naturale degli italiani che si riconosce nelle nostre idee, e che oggi è dispersa, confusa, sfiduciata e delusa. Veniamo dunque al centrodestra. L'ho detto a Roma qualche settimana fa e lo ripeto oggi: Forza Italia non FA PARTE del centrodestra, ma Forza Italia È il centrodestra. Lo è nel senso del Partito Popolare europeo, di cui siamo componente fondamentale. Siamo un centro alternativo alla sinistra e distinto dalla destra con la quale siamo leali alleati. Quindi quello con noi è l'unico centrodestra possibile. Senza di noi non ci sarebbe un centrodestra ci sarebbe una destra-destra. Questo centrodestra è la casa comune di tutti, ma per vincere deve tornare ad avere una forte connotazione liberale, cristiana, garantista europeista ed atlantista. La nostra connotazione, quindi.


ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Ci siamo impegnati, abbiamo fatto anche dei sacrifici, affinché alle prossime elezioni amministrative il centrodestra potesse presentarsi unito e compatto. Il nostro modello di buon governo delle città e delle regioni è il nostro biglietto da visita, in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. Elezioni che dobbiamo assolutamente vincere, per governare il Paese sulla base dei nostri programmi.
Consideriamo per esempio la nostra politica fiscale. Abbiamo rispettato l'impegno di non permettere mai, in nessun caso, di aumentare le tasse. Anche con l'attuale governo i nostri parlamentari si sono battuti con successo per evitare ogni ipotesi di maggiore tassazione sulla casa. È stata una battaglia vinta, nonostante le forti opposizioni che abbiamo trovato.
Questa al governo è una maggioranza compòsita, lo sappiamo, una maggioranza in qualche modo innaturale, ma necessaria per fronteggiare l'emergenza. Dobbiamo evitare in ogni modo, usando la leva fiscale e i margini che l'Europa ci concede, che le aziende siano costrette a chiudere, a licenziare, ad aumentare i prezzi dei loro prodotti. Il fatto di avere un governo autorevole, rappresentativo e ascoltato in Europa che ci ha consentito e ci consente di ottenere da Bruxelles un atteggiamento collaborativo e di sostegno, per il quale anch'io sto lavorando molto, nel Partito Popolare europeo, con i miei colleghi leader dei diversi Paesi europei.


Rimane però il fatto che solo la nostra riforma fiscale - quella che indicavamo nel 2018, con una netta riduzione della pressione fiscale complessiva, con la flat tax al 23% uguale per famiglie e imprese e una «no tax area» per i redditi più bassi - può davvero costituire la base per una ripartenza strutturale.
Dobbiamo dare la possibilità ai nostri giovani di avere un lavoro, di avere una casa, di farsi una famiglia e di fare dei figli. La crisi della natalità è uno dei peggiori segnali di crisi del nostro Paese. Tornare a fare figli significa tornare a credere nel futuro. Forza Italia è il partito del futuro anche perché crede che tutelare la famiglia sia la strada da percorrere. Il nostro è il partito del futuro anche per la riforma della burocrazia che è da sempre al centro della nostra attenzione. Crediamo davvero che questa riforma sia la condizione perché l'Italia torni ad essere un Paese in cui si investe, in cui si fa impresa.
Io ho parlato tante volte della liberazione da tre oppressioni, l'oppressione burocratica, l'oppressione fiscale, l'oppressione giudiziaria. Il 12 giugno si terranno dei referendum fondamentali, in materia di giustizia. Referendum che potrebbero contribuire a cambiare davvero il rapporto fra lo stato e il cittadino e fare dell'Italia un Paese più garantista e quindi più libero. Incredibilmente, di questi referendum si parla poco o nulla, incredibilmente si è deciso di votare in un giorno soltanto, il 12 giugno. Rivolgo un appello accorato a tutti gli italiani perché vadano a votare. Il referendum è una tappa importante di un percorso riformatore al quale questo governo ha dato il via approvando una riforma, la riforma Cartabia, che certamente non è la nostra riforma. Però è una riforma che introduce finalmente la separazione delle funzioni tra giudici e pm e che chiude definitivamente le «porte girevoli» fra magistratura e politica.


Una rigenerazione morale nell'interesse stesso della magistratura, nell'interesse di tutti gli italiani, che hanno diritto a giudici professionali e imparziali; che hanno il diritto di non essere chiamati ancora in giudizio dopo essere stati assolti in primo o in secondo grado; che hanno il diritto di essere trattati da innocenti fino all'eventuale condanna definitiva; che hanno il diritto di non stare in carcere ad aspettare una sentenza che quando è di assoluzione non ripaga certo una vita rovinata. Noi lavoreremo quindi senza disperdere quanto di buono ha fatto il governo Draghi, che abbiamo voluto noi per primi e che sosterremo lealmente fino alla fine. L'unità del Paese è stata una cosa importante di fronte alla pandemia, lo è anche ora specie di fronte ad una crisi internazionale che getta ombre cupe sul nostro futuro.


LA GUERRA IN UCRAINA
Nessun conflitto europeo, dal dopoguerra ad oggi, aveva mai visto direttamente coinvolta in Europa una superpotenza come la Russia. Non posso che condividere con voi l'orrore e il dolore per le tragiche immagini e le terribili notizie che ci vengono dall'Ucraina. Non posso che condividere la preoccupazione di tanti per uno sviluppo incontrollato del conflitto. Il fatto stesso che si parli, con qualche leggerezza di troppo, del possibile uso di armi nucleari significa mettere in discussione quella soglia, ben chiara a tutti persino negli anni della guerra fredda. Non possiamo che condividere quindi gli appelli di quanti primo fra tutti Papa Francesco - invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all'orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all'indipendenza e alla libertà. L'Ucraina è il Paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi. Forza Italia è - e rimarrà sempre dalla parte dell'Europa, dalla parte dell'Alleanza Atlantica, dalla parte dell'Occidente, dalla parte degli Stati Uniti.


A proposito di atlantismo, apprezzo molto lo zelo atlantista di queste settimane del Pd, vorrei solo ricordare che la storia della sinistra italiana non è sempre stata questa. Non parlo soltanto dell'opposizione feroce del Partito Comunista all'ingresso dell'Italia nella Nato, né del sostegno all'invasione dell'Ungheria: voglio ricordare l'altrettanto feroce opposizione alla decisione del governo Craxi di installare i cosiddetti «euromissili» per rispondere alla minaccia dei missili sovietici puntati direttamente contro il nostro Paese.


LA CINA
Oggi ci troviamo di fronte ad uno scenario internazionale nel quale il pericolo più grave è quello che viene dalla Cina. La politica di Pechino oggi mette assieme il tradizionale espansionismo dell'Impero Cinese con il moderno globalismo comunista della Cina d'oggi, sul piano economico, politico, e in prospettiva anche militare. La Cina è uno stato con potenzialità ben superiori a quelle della Russia e purtroppo i fatti dell'Ucraina e le tensioni in Europa inevitabilmente portano la Russia ad un rapporto più stretto con la Cina. E l'India sta dimostrando una collocazione ambigua che ci preoccupa fortemente. Entro il 2031, la Cina diventerà la prima potenza economica del mondo e l'India la terza. L'egemonia in Africa della Cina, così come il controllo di molte infrastrutture strategiche in Medio Oriente e in Europa attraverso la «via della Seta» è una vera colonizzazione. In Africa, su 53 Stati 50 ricevono dalla Cina soldi, armi, prodotti. E in Cina si stanno istruendo 3 milioni di cittadini destinati ad essere trasferiti negli Stati africani con compiti direttivi.
L'aumento del costo dell'energia e delle materie prime è difficilmente sopportabile per le economie europee, ma è del tutto insostenibile per i Paesi in via di sviluppo. La scarsità di grano e di mais può diventare addirittura una tragedia per intere popolazioni africane ridotte alla fame. Nei porti ucraini sono bloccate tonnellate e tonnellate di grano e di mais destinate a questi popoli. La fame può dare impulso a una nuova drammatica ondata migratoria sulle nostre coste. Un'ondata migratoria che la Cina potrebbe addirittura favorire.


Fino a oggi, come europei siamo vissuti sotto l'ombrello rassicurante dell'Alleanza Atlantica, delegando di fatto agli Stati Uniti la nostra difesa. Vi sono segnali crescenti e costanti del fatto che i nostri amici americani non possano o non vogliano più farsi carico quasi integralmente della sicurezza globale. Le loro priorità in prospettiva si spostano, comprensibilmente, verso il Pacifico, verso la sfida della Cina.


L'EUROPA
Di conseguenza torna ad essere di scottante, drammatica attualità, il tema dell'Europa come soggetto politico e militare. Nessuno Stato europeo ha la dimensione per esercitare un ruolo nel mondo da solo. Nessuno Stato europeo è in grado di difendere i propri interessi da solo. Per questo sto insistendo sul tema della difesa comune dell'Europa, un forte coordinamento delle forze militari di tutti gli Stati europei a sostegno di una politica estera comune.
Noi per primi abbiamo criticato tante volte l'Europa in passato, ma lo abbiamo fatto da europeisti convinti, perché vogliamo un'Europa migliore, davvero dei cittadini, protagonista nel mondo. Da anni ho avanzato la richiesta di una riforma dei trattati europei, che preveda l'elezione diretta, da parte di tutti i cittadini europei, del presidente della Commissione europea. Ma ancor prima ho avanzato un'altra richiesta ancora più importante: quella di superare il principio dell'unanimità, per arrivare a decisioni a maggioranza qualificata almeno in alcune materie.
Purtroppo le classi dirigenti europee fino ad oggi non sono state lungimiranti. Tuttavia e meno male, sulla recente sfida del Covid l'Europa è stata capace di un salto di qualità. Rivendico con orgoglio di esserne stato il protagonista, lavorando intensamente con i miei colleghi leader nel Ppe per arrivare al Recovery Fund e agli altri strumenti con i quali l'Europa si è dimostrata una comunità solidale. A questo proposito voglio ricordarvi di aver dato all'Italia un ruolo da protagonista nella politica estera, portando nel 2002 allo stesso tavolo George Bush e Vladimir Putin, gli Stati Uniti e la Federazione russa, per firmare il trattato che pose fine a più di cinquant'anni di guerra fredda.


NOI
Come ricorderete a Roma vi ho nominati «costruttori di futuro». La nostra squadra di governo, i nostri ministri e i nostri sottosegretari, sono rispettati e apprezzati da tutti.
Voglio dire anche un grazie di cuore agli elettori che non ci hanno mai abbandonato, malgrado le difficoltà e le persecuzioni che abbiamo subito. Le nostre porte sono aperte e devono diventare spalancate, perché Forza Italia ha saputo sempre rinnovarsi, ogni giorno, nella sua ormai lunga storia.


E infine un appello accorato, ai tanti elettori delusi e disorientati, che non vanno più a votare. Dobbiamo cercare tra i nostri amici e tra i nostri conoscenti, quelli che la pensano in questo modo e dobbiamo convincerli dell'importanza di votare e di votare per Forza Italia, che è in crescita, ma che deve arrivare a numeri ben più alti. Io sarò di nuovo in campo con voi.
Da oggi dobbiamo lavorare, con l'impegno di sempre e con rinnovato entusiasmo, per le elezioni del 2023. Sono elezioni che il centrodestra deve vincere, e che può vincere solo se Forza Italia sarà il partito trainante.
Nel 1994 una grande novità, decisiva per il nostro consenso, furono i Club Forza Italia. È un modello che dobbiamo riprendere in mano, perché dobbiamo ripetere il miracolo di allora. Il Club è un buon modo per avvicinare le persone che sono stanche, deluse e disgustate della politica che quindi se avvicinate e convinte a votare per il centrodestra non se la sentono di aderire a un partito politico, ma a un Club sì.
Questa volta li chiameremo Club per la Libertà, perché la Libertà è il nostro valore, il nostro simbolo, la nostra bandiera, il nostro traguardo.


Entro febbraio del prossimo anno, in ognuno degli 8.000 comuni italiani deve sventolare la bandiera di un Club per la Libertà. Prima ancora, entro questo novembre rieleggeremo democraticamente i coordinatori provinciali attraverso i congressi che si svolgeranno in tutte le province d'Italia.


In primavera saremo pronti per la sfida decisiva, per tornare alla guida del Paese.
Io sarò con voi in ogni passaggio, tornerò ad andare in televisione, e a partecipare a incontri come questo nelle città più importanti d'Italia.
Da oggi siamo tutti mobilitati per vincere. Possiamo farlo, io sarò in campo con Voi, ma soprattutto vi dico che possiamo farlo perché voi, il meraviglioso popolo di Forza Italia, avete la determinazione, l'energia, l'entusiasmo, la passione, per realizzare ancora una volta un grande miracolo.

Ricordatevi: il futuro di Forza Italia è il futuro dell'Italia. Continuiamo a costruirlo insieme, per noi e per le persone che amiamo.
E ricordatevi che, come io ebbi a dire nel 1994, «chi ci crede combatte chi ci crede supera ogni ostacolo, chi ci crede vince».

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