Un cellulare squilla, è quello di Jean-Claude Juncker, che smette di parlare, tra l'infastidito e il seccato: "Non so chi abbia inventato questi cosi, ma è stata una cattiva invenzione…", dice al pubblico seduto in sala per la conferenza stampa a Sharm el Sheikh, assieme al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi, al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e al segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit.
Rimesso in tasca lo smartphone, il presidente della Commissione Europea riprende da dove si era interrotto, ma solo per poco: già, perché il telefono torna a squillare con insistenza. Ed è proprio a questo punto che il lussemburghese – come riportato da Adnkronos – decide di rispondere, dicendo alla platea: "Mi fermo qui, perché il telefono non smette di squillare". Dopo qualche secondo, spiega, tra il serio e il faceto: "Comunque era il solito sospetto...mia moglie".
Non è la prima volta che Juncker si trova alle prese con lo squillo del cellulare durante un evento pubblico: già nel luglio 2017, infatti, mentre era impegnati con i rappresentanti slovacchi era stato interrotto dal trillo del telefonino.
Anche quella volta non lo aveva ignorato ma estratto dalla tasca e prima di vedere chi lo cercava aveva detto: "È mia moglie". Poi si era corretto: "Ah no, era la cancelliera Merkel", e lo aveva riposto, senza rispondere, tra le risate generali dei presenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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