Ue, Stati dell'Est bloccano regole sugli autotrasporti. Fi: "Salvini ci difenda"

Non passano in commissione al Parlamento europeo le nuove norme sul settore. Salini (Fi): "L'economia polacca trae benefici da concorrenza sleale"

Ue, Stati dell'Est bloccano regole sugli autotrasporti. Fi: "Salvini ci difenda"

Il Parlamento europeo dice no a nuove regole per gli autotrasportatori. Un settore delicato in cui le imprese italiane faticano a competere, in assenza di un quadro normativo comune. E a trarne benefici sono soprattutto i Paesi dell'Est europeo.

Questa mattina la commissione Trasporti del Parlamento europeo ha votato su una proposta di direttiva. Sono stati respinti i due punti più importanti: quello sui tempi di guida, che limita la possibilità di riposo in cabina, e quello sui salari, che chiede di allineare il compenso dell'autotrasportatore agli standard del Paese in cui opera.

I deputati, che si sono spaccati per nazioni di provenienza indipendentemente dal partito in cui militano, hanno detto sì solo a un intervento sulle operazioni di cabotaggio, cioè di trasporto merci anche per conto di terzi dopo aver portato a termine la consegna internazionale che ha dato origine al viaggio. Secondo la proposta approvata, questi transiti potranno essere svolti nell'arco di tre giorni seguiti da 60 ore di raffreddamento del camion.

A Bruxelles è andata in scena una divisione geografica con Italia, Francia e Germania favorevoli alle nuove norme e i Paesi dell'Est a opporsi. Una situazione che non piace agli europarlamentari di Forza Italia - Partito popolare. Solo ieri il vicepremier della Lega, Matteo Salvini, era in Polonia per incontrare il leader del partito di maggioranza "Diritto e giustizia" Jarosław Kaczynski. E Massimiliano Salini, del gruppo Fi-Ppe, tuona: "Al Parlamento europeo stiamo combattendo per difendere le prerogative delle nostre aziende dalla concorrenza sleale negli autotrasporti che arriva dall’Europa dell’Est.

Sarebbe utile sapere dal ministro dell’Interno Matteo Salvini di ritorno dalla missione in Polonia se si è ricordato di difendere le nostre aziende, chiedendo al leader polacco se intende continuare ad opporsi a una vera riforma europea del settore mobilità".

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