Ue, stravince il Ppe, flop di verdi e liberali. E l'Afd in Germania surclassa i socialisti

Vittoria netta di popolari e conservatori. E la uscente Von der Leyen ora esulta

Ue, stravince il Ppe, flop di verdi e liberali. E l'Afd in Germania surclassa i socialisti
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Alla vigilia delle elezioni europee, percepita l'aria di cambiamento, la sinistra pensava arrivasse pioggia ma non tempesta eppure il vento della destra ieri si è abbattuto sul Vecchio continente determinando un vero e proprio terremoto sugli equilibri europei a partire dalla Francia dove il presidente Emmanuel Macron ha annunciato lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e indetto nuove elezioni. Secondo gli exit poll il Rassemblement National di Marine Le Pen ha doppiato il partito di Emmanuel Macron Renaissance (31,5% contro il 15,2%). Terremoto politico che ha colpito anche il Belgio dove il Premier De Croo ha annunciato le dimissioni dopo il risultato delle elezioni legislative nazionali che si sono svolte insieme alle europee.

Barcolla anche la Germania con la Cdu-Csu che sarebbe prima con il 30%, l'Afd seconda con il 16% sorpassando l'Spd (14%) e i Verdi quarti al 12,5%. Il sorpasso dell'Afd a danno del partito socialista del cancelliere Scholz (che ha ottenuto il peggior risultato della sua storia) e il crollo dei verdi fanno presagire conseguenze anche sulla politica interna tedesca.

In Spagna i primi exit poll indicano invece il Partito Popolare (membro del Ppe) in vantaggio con il 32,4% seguito dal Psoe del primo ministro Sanchez al 30,2% e da Vox che supera la soglia del 10%. Il Ppe ottiene un importante risultato anche in Grecia dove il partito del premier Kyriakos Mitsotakis avrebbe il 30% dei voti con la sinistra di Syriza al 16.8% e i socialisti al 12,4%. In Polonia la Coalizione civica (Ko) del primo ministro Tusk è avanti su Diritto e Giustizia (PiS) nei primi exit poll, i due partiti fanno parte rispettivamente del Ppe e dell'Ecr. Nei Paesi Bassi è invece testa a testa tra il Partito per la libertà di Geert Wilders e la sinistra laburista, secondo le proiezioni i seggi olandesi sarebbero così ripartiti: Renew Europe 7, Identità e Democrazia 7, Ppe 6, Verdi/Ale 4, S&D 4, Sinistra 1, Ecr 1, altri 1. Boom della destra anche in Austria dove l'Fpoe (gruppo Identità e Democrazia) sarebbe in testa con il 27% dei voti, seguito dai popolari dell'Oevp (23,5%) e dai socialdemocratici dell'Spoe (23%), i verdi sarebbero al 10,5%, come i Liberali di Neos.

Il voto europeo ci consegna uno scenario con i partiti popolari, conservatori e sovranisti che crescono pressoché ovunque con risultati anche superiori alle aspettative. A detta della seconda proiezione sulla composizione della prossima assemblea dell'Europarlamento, il Partito popolare passerebbe dai 177 eurodeputati attuali a 186, i conservatori di Ecr crescerebbero da 68 a 70 e i sovranisti di ID da 59 a 60 (senza contare i tedeschi di Afd, si tratta perciò di una crescita ingente). I socialisti invece scenderebbero dai 140 eurodeputati attuali a 133 e i liberali di Renew da 102 a 82, per i Verdi il calo sarebbe da 72 a 53 e per la Sinistra Ue da 37 a 36. A questi numeri occorre aggiungere una cospicua pattuglia di 100 eurodeputati tra i non iscritti e gli «altri» ancora alla ricerca di un gruppo la cui collocazione potrebbe incidere negli equilibri europei. Commentando l'esito del voto il presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha dichiarato che «non si può formare una maggioranza senza il Ppe» aggiungendo «oggi è un buon giorno per il Ppe. Abbiamo vinto le elezioni europee, amici miei. Siamo il partito più forte, siamo l'àncora di stabilità. Insieme ad altri costruiremo un bastione contro gli estremismi di sinistra e di destra.

Li fermeremo!». In attesa di capire quale sarà lo scenario che si andrà a determinare nelle prossime ore, una prima conclusione si può però trarre: il vento è cambiato e i cittadini hanno punito le eurofollie della sinistra europea.

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