Ultima trincea Ohio: l'establishment resiste

Il governatore repubblicano vince nel suo Stato e si veste da anti-Trump

Ultima trincea Ohio: l'establishment resiste

Un'uscita di scena peggiore al «piccolo Marco», come beffardamente lo chiama in pubblico il suo rivale Donald Trump, non poteva capitare: umiliato in casa, nella «sua» Florida, dal miliardario che in quello Stato possiede solo la sua reggia da cento stanze a Palm Beach. A Rubio, battuto col 45% dei voti contro il 27, non è rimasto che annunciare il suo ritiro: ultima soddisfazione, evitare di pronunciare un endorsement, lasciando per ora i suoi 170 delegati alla convention repubblicana di luglio di votare per chi preferiscono. Trump si è imposto largamente anche in Illinois e Missouri, e un po' più a fatica in North Carolina; ha invece dovuto incassare una franca sconfitta nell'Ohio, dove ce l'ha fatta il governatore John Kasich. L'uomo che si è sempre proposto (con scarsi risultati) come moderato centrista in un partito in preda a una deriva estremistica ha incamerato grazie alla formula del winner take all tutti i 66 delegati del suo Stato e si è rilanciato come ultimo esponente credibile sulla linea dell'establishment repubblicano. Rincorsa lunga e quasi impossibile, considerato che Trump ha ora ha 612 delegati e Kasich 136 (senza dimenticare i quasi 400 di Ted Cruz e i 170 rimasti orfani di Rubio, oltre ai quattro gatti eletti in nome di Jeb Bush e Ben Carson): ma l'aritmetica non impedisce ancora di sognare.

In casa democratica, Hillary Clinton ha vinto dappertutto sul vecchio-che-piace-ai-giovani Bernie Sanders: agilmente in Florida (65% contro 33), in Ohio (63-36) e in North Carolina (56-40), meno in Illinois e soprattutto nel Missouri, dove fino all'ultima

scheda l'esponente della sinistra socialdemocratica se l'è giocata. La nonna d'America ha ormai più del doppio dei delegati di Sanders (circa 1400 contro meno di 700), ma la battaglia di logoramento e di bandiera continua.

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