Londra. Voleva morire a casa il Principe Filippo, non in una triste stanza d'ospedale. L'aveva rimarcato dopo l'ultima operazione al cuore e che non stesse bene quando l'avevano dimesso era chiaro. Le immagini di lui, ripreso all'interno della vettura che lo riportava a Windsor, non mentivano. Magrissimo e emaciato, gli occhi circondati da occhiaie profonde, il Duca d'Edimburgo era ormai l'ombra di sé stesso, anche se fino all'ultimo ha rifiutato di utilizzare la sedia a rotelle o di avvalersi dell'aiuto del suo staff. I giornali raccontano che l'operazione era stata fatta per fargli guadagnare un briciolo di tempo, per fargli tagliare il traguardo dei cent'anni. Ma a lui, poco interessava arrivare a giugno se non era più capace di reggersi in piedi da solo. Voleva invece, salutare di persona i propri figli e lasciare questo mondo con accanto l'amore della sua vita, Elisabetta. Così, quando giovedì sera si è aggravato e il suo medico personale voleva nuovamente ricoverarlo, la Regina si è opposta con fermezza ed è rimasta al suo capezzale fino al suo ultimo respiro, come lui desiderava. Nei giorni scorsi Filippo era riuscito ad accomiatarsi da tutti e quattro i figli, in piena osservanza delle regole anti pandemia e aveva scambiato quattro parole al telefono anche con il nipote William. Nelle prime ore del mattino di venerdì ha lasciato questo mondo serenamente, con la sua Lilibeth accanto.
Ieri, l'esercito del Regno Unito lo ha salutato con 41 colpi di cannone, mentre la gente comune continuava a lasciare fiori all'ingresso delle dimore di Windsor e di Buckingham. Un andirivieni continuo che non si è fermato neppure di notte, a dimostrare l'affetto del popolo inglese per quest'uomo insolito, divertente e leale entrato nella famiglia reale da outsider e diventato un simbolo dell'istituzione.
Ora il compito più arduo per Elisabetta sarà proprio andare avanti senza la sua «roccia», come lo chiamava affettuosamente. Per ora la Sovrana sta reggendo bene, come ha sottolineato la duchessa di Wessex, moglie dell'ultimo figlio Edoardo, che si è recata in visita a poche ore dalla scomparsa del Principe. «La Regina è straordinaria» ha detto la contessa mentre usciva dal castello di Windsor.
Sua Maestà ha voluto affidare a una frase del 1997 il suo ricordo sui social network: «È stato, molto semplicemente, la mia forza e mi è rimasto accanto per tutti questi anni, e io, tutta la sua famiglia, e molti Paesi, abbiamo verso di lui un debito più grande di quanto avrebbe mai rivendicato». Ora l'attendono otto giorni di lutto, poi ci sarà un discorso alla Nazione e i funerali il 17 aprile in forma privata come desiderava il marito. Niente esequie di Stato e niente pubblico, massimo 30 persone, a causa delle norme anti Covid. Ieri, la Bbc ha trasmesso i ricordi personali dei figli che hanno rimarcato come il padre per loro ci fosse sempre, quando avevano bisogno di lui. In casa, l'educazione e la cura dei ragazzi erano stati delegati a lui che aveva sempre preso quel compito molto seriamente. «Se avevi un problema potevi sempre far affidamento sul suo ascolto - ha detto la principessa Anna, la sua preferita - era pronto ad aiutarti e sostenerti». E a Filippo, i giovani sono sempre piaciuti. Per dar loro la possibilità di esprimersi al meglio aveva istituito il Duke Edinburgh Award, competizione nazionale a cui ogni anno partecipano migliaia di ragazzi. Con i nipoti è stato un nonno affettuoso e attento, specialmente con William ed Harry dopo la perdita della mamma Diana. Molti lo ricordano camminare dietro il suo feretro, accanto ai nipoti.
Al suo funerale è data per certa anche la presenza della pecora nera Harry, a cui forse verrà imposta una quarantena di cinque giorni per presenziare alle esequie. Glielo deve al nonno, che nei suoi litigi con la famiglia ha sempre mediato, quest'ultimo saluto.
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