Ultradestra all'assalto. Raid al palazzo Ue e bandiere bruciate

Attacco degli ultranazionalisti di Vuzrazhdane: petardi e molotov, in fiamme il manichino di Lagarde. Dieci poliziotti feriti, sei arrestati

Ultradestra all'assalto. Raid al palazzo Ue e bandiere bruciate
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Dieci poliziotti feriti e sei manifestanti arrestati. Questo il bilancio dell'assalto contro la sede della rappresentanza dell'Unione europea a Sofia, in Bulgaria, condotto da sostenitori del partito ultranazionalista Vuzrazhdane (Revival), che hanno lanciato petardi e molotov. La protesta rientra all'interno della contrarietà al piano di adozione della moneta unica in Bulgaria previsto per il 2026. Durante l'attacco è stato incendiato l'ingresso dell'ufficio e cosparso di vernice rossa. In precedenza avevano inscenato un'altra protesta davanti alla Banca nazionale bulgara in difesa della moneta nazionale, il lev. Bruciati in piazza manichini con i volti di Christine Lagarde, presidente della Bce, di Valdis Dombrovskis, commissario europeo per il commercio e di Pascal Donahue, presidente dell'Eurogruppo, così come accadeva in Grecia nei mesi della crisi finanziaria con le proteste in piazza Sintagma.

«Sono qui per difendere la Bulgaria e il popolo bulgaro», ha dichiarato il leader di Vazrazhdane Kostadin Kostadinov, secondo cui il suo partito, passato in soli due anni dal 2 per cento al 13, chiederà un referendum per decidere l'ingresso nell'eurozona. In caso contrario «bloccheremo i lavori dell'Assemblea nazionale». Tsoncho Ganev, deputato di Vuzrazhdane, ha dichiarato che non sono stati i sostenitori del suo partito a causare i feriti, bensì la polizia stessa, che ha lanciato gas lacrimogeni. Tra gli arrestati, ha aggiunto, ci sarebbe anche un parlamentare, Ivailo Chorbov, mentre un altro, Nikola Dimitrov è stato portato in ospedale.

Immediata la reazione del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che ha parlato di «scena oltraggiose a Sofia , dove il nostro ufficio dell'Ue è stato vandalizzato, in Europa esercitiamo il diritto di manifestare in modo pacifico». Sulla stessa lunghezza d'onda il governo di Sofia secondo cui «gli attacchi contro le istituzioni, nazionali o europee, sono inaccettabili e contraddicono i principi dello stato di diritto, lo Stato non tollererà categoricamente tentativi di destabilizzazione e adotterà tutte le misure necessarie per garantire l'ordine pubblico». Ha condannato l'aggressione anche il partito di centro-destra GERB di Boiko Borissov, dentro la coalizione di governo, che considera inaccettabili i fatti di Sofia: «Abbiamo assistito a un sistematico abuso della posizione ufficiale da parte di un gruppo di parlamentari e dei loro simpatizzanti contro lo Stato indipendente e le istituzioni europee, il che rappresenta una seria minaccia alla stabilità e all'autorità dello Stato. I cittadini hanno il diritto di protestare, ma in modo pacifico».

Nell'Ue dal 2007, la Bulgaria si è caratterizzata per una marcata instabilità politica.

Da un mese ha un nuovo esecutivo orientato con decisione verso l'adesione all'eurozona, passaggio su cui alcuni economisti manifestano perplessità per via di problemi economici strutturali. Kostadinov, più volte accusato di antisemitismo e razzismo, ha intercettato il malcontento popolare e il sentimento anti Ue e anti americano.

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