Beffa sulle unioni civili: "Con i doppi cognomi nuovo codice fiscale"

Le associazioni Lgbt attribuiscono l'inghippo alle norme transitorie della legge Cirinnà sulle unioni civili che discriminerebbe le coppie omosessuali

Beffa sulle unioni civili: "Con i doppi cognomi nuovo codice fiscale"

Se un omosessuale si sposa con un’unione civile il cognome del suo patner viene aggiunto automatico al suo codice fiscale. Un inghippo burocratico che, come racconta Repubblica, ha mandato su tutte le furie le associazioni Lgbt che ora criticano nuovamente la legge sulle unioni civili.

"La posizione Inps dovrà essere rivista, come i contratti a lui intestati, compreso il mutuo con la banca. Dovrà rifare passaporto e carta d'identità. E dovrà dimostrare di essere proprietario della propria casa. L'azienda per cui lavora potrebbe avere difficoltà a inviargli lo stipendio e i creditori potrebbero non sapere dove cercarlo", spiega l'avvocato Stefania Santilli che, come consulente di Arcigay e membro del gruppo legale Famiglie arcobaleno, sta seguendo varie coppie che sono alle prese con le conseguenze della scelta del cognome comune imposta dalla Cirinnà.

Il pasticcio nasce dal decreto ponte firmato lo scorso 23 luglio dal governo, che contiene le disposizioni transitorie sulla legge delle unioni civili. Così nei moduli predisposti dall'anagrafe di Milano si chiede ai due omosessuali se "intendono volere assumere il cognome comune" e se "consapevoli che il cambiamento del cognome comporta il cambiamento del codice fiscale". Così chi ha un figlio si troverà a essere genitore di una persona che ha un cognome diverso dal proprio."L'aggiunta del cognome del marito a quello della moglie nel matrimonio sancisce l'esistenza del nucleo familiare, e non comporta conseguenze ulteriori - dice Cinzia Calabrese, nel direttivo di Aiaf, associazione di avvocati per la famiglia e per i minori - per gli uniti civili non è così, evidentemente il legislatore continua a non volerli considerare una famiglia".

Il procedimento del cambio di identità, di cui è titolare la prefettura, è disciplinato dalla legge 396 del 3 novembre 2000, che regola "il cambiamento del cognome perché ridicolo o vergognoso" e "l'esigenza di cambiamento del cognome" e si applica, per esempio, ai collaboratori di giustizia. Per le coppie gay che decidono di unirsi civilmente, invece, per cambiare cognome basta una crocetta messa per errore sul modulo dell'anagrafe. "Il nome è il segno che identifica ogni persona e in quanto tale costituisce parte essenziale e irrinunciabile della personalità, quale primo e più immediato elemento dell'identità personale - dice l'avvocato Santilli - La pretesa dello Stato di modificare un nome già attribuito a un individuo è un'ingerenza nella vita privata e familiare. L'auspicio è che i decreti attuativi della legge Cirinnà pongano fine a questa discriminazione".

I legali di Famiglie Arcobaleno, infine, segnalato che, in caso di trascrizione di matrimonio contratto all'estero, nel registro delle unioni civili si corre il rischio di optare automaticamente come per la comunione dei beni.

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