Usha, la moglie indiana di J.D. E il clan di Donald sale sul palco

C'è anche la madre di Vance, ex alcolista. "Sobria da 10 anni". La nipote di Trump: "Nonno ti voglio bene"

Usha, la moglie indiana di J.D. E il clan di Donald sale sul palco
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Dall'avvocatessa di origine indiana moglie di JD Vance alla nipote 17enne di Donald Trump, il ticket repubblicano punta sulle famiglie alla Convention di Milwaukee. Nella serata della nomination del candidato vice presidente i riflettori sono puntati in particolare sull'aspirante Second Lady: Usha Chilukuri, figlia di immigrati indiani, viene da una famiglia della classe media ed è cresciuta a San Diego.

L'amore con JD è sbocciato nelle aule di Yale, e il marito nel suo libro Elegia Americana racconta che si sono conosciuti grazie a un compito in classe. Dopo la laurea e il matrimonio (oggi hanno tre figli), Usha diventa una brillante avvocatessa e lavora per due degli attuali togati della Corte Suprema, Brett Kavanaugh e il giudice capo John Roberts. Poi inizia la carriera in un importante studio legale, Munger, Tolles e Olson presso gli uffici di San Francisco e Washington, che lascia dopo la nomina del marito come compagno di corsa di Trump.

Tra il pubblico del Fiserv Forum è presente anche Beverly Aikins, la madre di JD che lui celebra nel suo discorso parlando di «mamme single come la mia, che hanno lottato con i soldi e la dipendenza, ma non si sono mai arrese». Poi la indica e dice che è «sobria da 10 anni»: «anzi saranno ufficialmente 10 anni nel gennaio 2025, e se il presidente Trump è d'accordo, festeggeremo alla Casa Bianca», prosegue.

Anche l'ex presidente sul palco della Convention repubblicana porta quasi tutti i membri del clan (tranne Ivanka e Melania, che si sono attendere sino alla serata finale, ma senza discorsi in programma), con l'obiettivo di raccontare il suo lato umano, molto diverso da come lo dipingono i media. E così dopo la nuora Lara (moglie di Eric e co-presidente del partito), e la fidanzata di Don Jr, Kimberly Guilfoyle, arriva la figlia 17enne di quest'ultimo, Kai, che esordisce in pubblico per sostenere il nonno. «Per me è un nonno normale - racconta - Ci dà caramelle e bibite gassate quando i nostri genitori non guardano, vuole sapere come andiamo a scuola». Poi parla della passione condivisa per il golf: «Mi chiama per chiedermi come va la mia partita e mi racconta tutto della sua». «Nonno sei una grande ispirazione e ti voglio bene - continua davanti al sorriso commosso del tycoon -. I giornali lo fanno sembrare una persona diversa, ma io lo conosco per quello che è, molto premuroso e amorevole. Vuole davvero il meglio per questo Paese e combatterà ogni singolo giorno per rendere di nuovo grande l'America».

Quindi è il padre Donald Jr a prendere la parola, sostiene che il padre è stato punito ingiustamente, mostra la foto in cui alza il pugno in aria dopo il tentato assassinio, e assicura: «I giorni più grandi dell'America devono ancora venire».

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