La Carta del docente è salva (per ora) ma gli insegnanti sono avvisati: nessuna furbizia verrà più tollerata. Il ministero dell'Istruzione e del merito ha chiarito il mistero sul bonus da 500 euro che il governo destina a tutti gli insegnanti, di ruolo e precari anche con contratti fino al 30 giugno: il ritardo nell'erogazione del bonus era solo dovuto a un disguido tecnico: da lunedì 14 sarà possibile accedere nuovamente. Sebbene sia disponibile con due settimane di ritardo rispetto agli altri anni, è pur vero che l'importo dovrebbe restare invariato, secondo fonti ufficiose vicino ai sindacati.
Se ne è parlato ieri nell'incontro al ministero con i sindacati. Il ministro Giuseppe Valditara ha spiegato che il mantenimento del bonus da 500 euro rientra nella necessità di adottare una politica di welfare per contribuire a risolvere il problema delle rinunce, e dunque delle cattedre vacanti, nelle realtà che scontano un costo della vita più alto. Ma questo non può significare che gli abusi sulla Carta del docente - in passato utilizzata pochissimo per formare a volte per comprare piccoli e grandi elettrodomestici, come dimostrano le inchieste della Gdf - possano essere ulteriormente tollerati.
Il precariato è vero il nemico da combattere: «Continuità didattica, qualità della docenza e stabilità del posto di lavoro sono gli obiettivi che ci prefiggiamo», ha detto il ministro ai sindacati durante l'incontro. Il fenomeno è in diminuzione, lo dicono i dati sulle supplenze annuali e fino al termine dell'attività didattica assegnate (140.342 le cattedre, di cui 102.180 sul sostegno, pari al 72,8% del totale delle nomine a tempo determinato). L'obiettivo è arrivare al massimo a 155mila, considerando anche il fenomeno delle certificazioni tardive sul sostegno. Alla fine dell'anno scorso le supplenze erano state 160.564.
Il tema del precariato nella scuola preoccupa la Commissione europea, che nei giorni scorsi ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per «l'utilizzo abusivo e reiterato di contratti a tempo determinato» e per le condizioni di lavoro «discriminatorie» previste nel nostro sistema scolastico.
«Chiederò all'Europa di inserire i 20mila idonei dei concorsi tra le 70mila assunzioni previste dal Pnrr», fa sapere Valditara, che ha chiesto alla stessa commissione di rendere più flessibili le norme sul reclutamento, con l'obiettivo di coprire tutte le cattedre dell'anno prossimo già a luglio 2025.
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