Due dosi di vaccino sono in grado di proteggerci dalla variante delta. E quindi diventa più che mai urgente completare la campagna vaccinale con il secondo giro di iniezioni, soprattutto ai pazienti fragili che ancora mancano all'appello.
Anche perchè gli esponenti dell'Oms sembrano annunciare un film già visto e che potrebbe arrivare drammaticamente alla sua quarta serie. I toni sono quelli della vigilia di una nuova ondata di casi, la quarta appunto, che ci coglie semi-vaccinati, quindi più protetti rispetto ai mesi scorsi ma non ancora del tutto immuni. Pur considerando tutti i rischi in embrione, ha senso continuare a rimanere zona bianca e non barricarsi dietro la paura. Seppur contagioso, oggi il virus è meno letale, sia per sua evoluzione sia perchè noi siamo più schermati, da una o due dosi. A confermarlo sono i dati della Gran Bretagna che raccontano di 22 decessi contro gli oltre 1.200 all'inizio della campagna vaccinale.
Eppure ci sono «tutte e tre le condizioni» per una «nuova ondata di decessi ed eccesso di pressione ospedaliera prima dell'autunno», ovvero «nuove varianti, copertura vaccinale insufficiente e aumento dei contatti sociali» annuncia Hans Kluge, direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Kluge è convinto che «ci sarà una nuova ondata nella regione europea» ed è difficile pensare che l'Italia ne possa rimanere fuori. Dopo dieci settimane consecutive di calo, i contagi sono tornati ad aumentare in Europa. «La settimana scorsa - spiega l'Oms - il numero dei casi è cresciuto del 10%, trainato dalla crescita di contatti sociali, viaggi e raduni e dall'allentarsi delle restrizioni sociali e questo sta avvenendo nel contesto di una situazione in rapida evoluzione. A fronte di una variante preoccupante, la Delta, nonostante gli sforzi dei governi, milioni di persone rimangono non vaccinate». Entro agosto, quando la variante delta, secondo l'Oms, sarà dominante in Europa, «la popolazione europea non sarà completamente immunizzata, con il 63% delle persone ancora in attesa della prima dose, e ad agosto la regione europea sarà ancora per lo più libera da restrizioni, con l'aumento di viaggi e raduni».
Non solo, ad aggravare il quadro c'è anche l'incognita della variante delta plus che, a quanto pare, è una versione ulteriormente rafforzata e veloce del virus. «Siamo al corrente delle preoccupazioni poste dalla variante delta e dalle altre varianti» ma «al momento tutti i vaccini approvati nell'Unione europea sembrano efficaci nel proteggere da tutte le versioni virali in circolazioni nell'Ue» smorza gli allarmi il capo della strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavaleri. Le prime evidenze scientifiche indicano infatti che due dosi del vaccino proteggono dalla variante.
Quindi non ci possiamo permettere di mollare proprio adesso sulla campagna vaccinale. «A luglio continueremo a garantire 500mila somministrazioni di vaccini al giorno, poiché avremo a disposizione le stesse dosi di vaccini Rna di giugno» assicura il generale Francesco Paolo Figliuolo.
Il problema dei «ritardi» è provocato, sostiene il commissario straordinario all'emergenza, «è determinato dalle agende che molte Regioni hanno programmato prima che uscissero le nuove prescrizioni del Cts, che raccomandano la somministrazione di Astrazeneca soltanto per le seconde dosi agli over 60». Per questo, a partire dalla prossima settimana, si terranno degli incontri bilaterali tra la struttura commissariale del generale Figliuolo e le singole Regioni.
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