"Vene dei polsi recise". Uccide la compagna, poi si toglie la vita

Due cadaveri, di un uomo e di una donna, entrambi con le vene recise

"Vene dei polsi recise". Uccide la compagna, poi si toglie la vita
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Due cadaveri, di un uomo e di una donna, entrambi con le vene recise. È questo lo scenario che i carabinieri si sono trovati davanti ieri quando sono entrati in un'abitazione nelle campagne di Lonato del Garda. E i corpi erano quelli di un 50enne bresciano e di una donna di 45 anni di origini cinesi.

A dare l'allarme è stato un vicino di casa, che ha notato del sangue sul terrazzino dell'abitazione adiacente. Poteva essere un caso, invece all'interno c'erano due corpi inermi distesi a terra e pieni di sangue. L'ipotesi più battuta dagli inquirenti al momento è quella di omicidio-suicidio e si fa strada l'ennesimo scenario di femminicidio in Italia. Secondo le prime indiscrezioni il 50enne potrebbe aver ucciso la donna, per poi togliersi la vita. Ma il caso resta ancora avvolto nel giallo: forse è proprio la scena del delitto ad aver fornito elementi inequivocabili per far pensare al delitto e poi al suicidio. Qualche conferma potrebbe comunque arrivare dell'autopsia disposta su entrambi i cadaveri per la giornata di oggi dal magistrato di turno, il sostituto Alessio Bernardi.

Ma al momento non si sa di più. Lontano dal centro abitato gardesano, nella corte di via Madonna della Scoperta dominata da una chiesa con intorno alcune abitazioni, non sono in molti a voler parlare: l'uomo era conosciuto poco o nulla e in un agriturismo limitrofo i dipendenti raccontano che lo vedevano solo quando rientrava a casa, perché transitava nella corte rurale. Della donna, invece, nessuno dice di sapere nulla.

Fuori all'appartamento in affitto tutto è fermo: c'è uno scooter impolverato a due passi dall'ingresso, un'Alfa Romeo rossa con all'interno indumenti da operaio. Sul citofono nessun nome. In un'atmosfera surreale scende la pioggia e suonano le campane. Mentre i pochi residenti restano chiusi in casa.

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