Vento e grandinate il Nord in ginocchio 100 milioni di danni

Il day after di Milano è fatto di decine di viali bloccati dagli alberi sradicati, di auto schiacciate come lattine, di cornicioni dei palazzi completamente divelti, di case scoperchiate

Vento e grandinate il Nord in ginocchio 100 milioni di danni
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Il day after di Milano è fatto di decine di viali bloccati dagli alberi sradicati, di auto schiacciate come lattine, di cornicioni dei palazzi completamente divelti, di case scoperchiate.

Uno scenario apocalittico. Roba che, se la tempesta fosse arrivata in pieno giorno, saremmo costretti a contare le vittime. Che ci sono state (una donna a Lissone, travolta da un tronco lunedì, e un'adolescente a Brescia, schiacciata da un albero mentre dormiva in tenda) ma che avrebbero potuto essere molte di più.

La città procede a singhiozzo, con il traffico deviato, i cavi dei tram tranciati, molti centri estivi e scuole dell'infanzia chiusi per infiltrazioni e cortili allagati. Il sindaco Giuseppe Sala, che ha sospeso Area C, si impegna «per tornare alla normalità nel più breve tempo possibile» e per «fare la conta dettagliata dei danni». Ci vorranno giorni e la sfida più grossa riguarda gli alberi, ovunque: in Lombardia, Piemonte, veneto e Friuli. Sono centinaia quelli crollati, da levare al più presto dalle strade e quelli ancora in piedi ma da mettere in sicurezza prima che un'altra tempesta si abbatta sulle città. Un nubifragio così violento non si vedeva da tempo ma, stando al parere degli esperti, non resterà un unicum. Colpa delle «notti tropicali», quelle in cui la temperatura non scende sotto i 20 gradi e provoca eventi meteo estremi. Con vento e grandine che, abbiamo visto, spazzano via tutto. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha già chiesto lo stato d'emergenza e incontrato, assieme a Sala, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Milano per l'inizio dei Mondiali di scherma.

Una prima stima rileva che i danni potrebbero ammontare a 100 milioni di euro solo in Lombardia. «In questo momento - sprona il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci - è importante che il governo regionale delimiti le zone colpite, faccia una prima quantificazione del danno, e poi deliberi al governo nazionale la richiesta. Il governo effettuerà un sopralluogo, verificherà la consistenza dei parametri e delle condizioni di calamità». I disagi sono stati parecchi, in tutti i comuni del Nord, dal Varesotto al Bresciano, dal Cremonese al Bergamasco: tutti alle prese con tronchi secolari spezzati come stuzzicadenti e strade bloccate. A Brescia un uomo in bici è caduto per la grandine ed è morto investito dalla Suzuki della moglie.

A Udine il vento e la grandine hanno fatto volare sedie e tavolini dei bar, in Friuli sono caduti chicchi di grandine di quasi 20 centimetri di lunghezza. Allagamenti e smottamenti in Valtellina. Panico per gli automobilisti che sono stati colti dal nubifragio in autostrada: la grandine è arrivata a secchiate costringendo tutti a fermarsi in mezzo alle corsie o sotto i ponti, fortunatamente senza particolari incidenti. A Varese due ragazzi a bordo di una Cinquecento sono morti in uno scontro probabilmente dovuto alla strada scivolosa.

E poi ancora Conselice, uno dei paesi simbolo degli allagamenti di maggio nel ravennate.

Le case sono state flagellate ancora una volta, con tetti spazzati via dal vento, linee elettriche tranciate, frutteti devastati. Campi e coltivazioni distrutte anche nel Novarese e nel Vercellese. In tutto sembra che i nubifragi abbiano distrutto l'80% dei raccolti.

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