A 72 anni e con diverse patologie torna in carcere l'ex senatore Denis Verdini, che stava scontando ai domiciliari la condanna definitiva a 6 anni per il crac del Credito cooperativo fiorentino. Ieri è stato trasferito dalla sua casa sulle colline di Firenze al carcere di Sollicciano, dopo la revoca della detenzione domiciliare decisa dal Tribunale di Sorveglianza del capoluogo toscano. Il magistrato ha accolto l'istanza della Procura generale di Firenze per tre episodi di «evasione» contestati a Verdini. Si tratta di tre cene nella Capitale, emerse nell'inchiesta della Procura di Roma sugli appalti dell'Anas, per cui sono indagati lo stesso Verdini, il figlio Tommaso e altri imprenditori per corruzione.
Sono stati i magistrati capitolini ad aprire un'indagine per evasione dopo aver intercettato Verdini fuori dagli arresti domiciliari tra il 2021 e il 2022. Nel complesso l'ex senatore deve scontare un cumulo di pena fino al 2032: 5 anni e mezzo per il fallimento della Società Toscana Edizioni e 3 anni e 10 mesi per il fallimento di un'impresa edile di Campi Bisenzio.
Il suo legale, Alessandro De Federicis, conferma il ricorso contro «un'ordinanza che non condivido dal punto di vista umanitario, si manda in carcere un soggetto anziano e fragile per dei fatti datati, che risalgono a due anni fa». Ora si teme per la salute di Verdini, in un istituto che non avrebbe «un'area medica adeguata» per le «patologie accertate» dell'ex senatore.
L'ex leader di Ala aveva già trascorso un periodo in carcere: nel novembre 2020 si era costituito a Rebibbia dopo la sentenza della Cassazione sul Credito fiorentino. Due mesi dopo, nel gennaio del 2021, aveva ottenuto i domiciliari per motivi di salute, a seguito di un focolaio Covid. Misura confermata nel luglio dello stesso anno, per questioni anagrafiche e per motivi di salute.
Poi, nel settembre 2021, su istanza degli avvocati difensori, il Tribunale di Sorveglianza aveva autorizzato Verdini a recarsi a Roma per delle cure odontoiatriche fino all'aprile del 2022, con la possibilità di stare a casa del figlio subito dopo le visite. Con il divieto assoluto di incontrare persone diverse dai suoi familiari stretti.
Prescrizioni violate tre volte secondo la Procura generale e secondo il magistrato di sorveglianza che ha firmato la revoca dei domiciliari. In quel periodo la Guardia di Finanza su delega della Procura di Roma lo indagava per una presunta corruzione negli appalti dell'Anas. Indagati anche il figlio Tommaso, e il socio di quest'ultimo, Fabio Pileri, entrambi ai domiciliari.
Per i pm romani, i tre avrebbero promesso a dirigenti della società pubblica promozioni di carriera, perché favorissero l'aggiudicazione di alcune commesse a degli imprenditori da loro segnalati. E' in questo contesto che i finanzieri avevano annotato la presenza di Verdini. Il 26 ottobre 2021 e il 30 novembre 2021 sarebbe stato a cena in un ristorante romano.
Contestato anche un altro episodio: una cena, l'11 gennaio 2022, questa volta a casa del figlio Tommaso, alla
presenza di altre persone. In udienza Verdini, assistito dall'avvocato Rocchi, si era difeso: «Pensavo di poter partecipare alle cene, essendo stato autorizzato ad andare dal dentista a Roma e a fermarmi a casa di mio figlio».
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