Denis Verdini getta la maschera. Non solo perché s'è tagliato i baffoni - forse, si mormora, in ossequio a un ordine del Cavaliere: anche e soprattutto perché finalmente confessa il proprio sogno recondito.
Che è molto più ambizioso di quello di fungere da "taxi" (o da traghetto, come ama dire lui) per i transfughi che di volta in volta vogliano attraversare i vari settori delle Aule parlamentari. L'obiettivo, ha confessato stamane Verdini ai microfoni di "Mix 24" di Giovanni Minoli, è quello di "disgregare, abbattere gli steccati e creare un grande centro".
Una Dc 2.0, in pratica. L'uomo, certo, è troppo esperto per non sapere che l'operazione è stata tentata qualche dozzina di volte, con fortune che variano dal disastroso al patetico. Non è un caso, però, che come ipotetico leader di un rinnovato centrodestra Verdini indichi "un Rutelli o un Casini con vent'anni di meno". Cioè due democristiani in piena regola.
Di Renzi dice bene e benissimo ("Il suo difetto? Un neo"), ma lo confina al ruolo di "leader della sinistra", cui opporre un altro leader, di centrodestra ma "non compromesso col ventennio berlusconiano".
Ai microfoni di Radio24, Verdini annuncia che Ala "resta all'opposizione e non entra in maggioranza".
Per ora lui e le sue truppe voteranno la riforma, ma "ricordo agli amici del Pd che loro al Senato non hanno la maggioranza e noi aiutiamo su ciò che è giusto: entrare in maggioranza significherebbe contrattare e avere posti ma non è così."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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