Magistratura italiana in grado di condizionare pesantemente la politica tramite delle vere e proprie campagne processuali finalizzate a minare la credibilità di esponenti poco graditi alle toghe. È questo quanto emergerebbe dalle parole dell'ex presidente dell'Anm Luca Palamara che nel libro "Il Sistema" di Alessandro Sallusti alza il velo su quel rapporto spesso taciuto tra toghe rosse e politica.
Dichiarazioni che fanno scalpore e che spiegherebbero come lo stesso Silvio Berlusconi sia stato di fatto destituito proprio dall'opera processuale denigratoria messa in piedi a suo tempo contro di lui. "Le anticipazioni del libro di Alessandro Sallusti e Luca Palamara delineano un quadro inquietante della giustizia in Italia e su un uso politico di essa, in particolare contro Berlusconi, ma anche contro giudici che non accettano un sistema sbagliato", ha affermato il vicecapogruppo vicario di Forza Italia al Senato Lucio Malan, come riferisce AdnKronos."Leggiamo anche di protezione particolare per chi ha fatto mosse politiche ostili al leader di Forza Italia", ha proseguito il senatore azzurro.
Un sistema collaudato che metteva all'angolo quanti avessero dei rigurgiti di coscienza, premiando invece coloro i quali decidevano di aderire alla linea di pensiero dominante. "È un problema non solo di giustizia ma di agibilità politica su cui, nessuno può fare finta di nulla, visto che la fonte è un uomo che è stato ai vertici della magistratura italiana", ha puntualizzato in conclusione Lucio Malan."Occorre fare la massima chiarezza per evitare che le manovre di qualcuno coinvolgano i tantissimi magistrati che fanno il loro dovere con abnegazione e imparzialità".
Anche l'avvocato dell'ex premier ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe. "Le ampie, dettagliate e documentate dichiarazioni del dott. Palamara comprovano in modo inequivoco che nelle situazioni a lui note i procedimenti e le decisioni nei confronti del Presidente Berlusconi erano del tutto sconnesse da realtà fattuali e si sono basate su logiche politiche, corporative e di mantenimento di un potere totalizzante che ha devastato il paese", si legge infatti nel comunicato di Niccolò Ghedini riportato da Agi.
I procedimenti legali nei confronti di Berlusconi, dei suoi più stretti collaboratori e delle società da lui controllate si possono quindi analizzare con una chiave di lettura differente, che si può estendere,"ancorché in tono minore, agli altri leader politici non graditi alla magistratura", precisa ancora Ghedini. "Vi è stata dunque una campagna processuale volta alla sistematica distruzione dell'immagine del Presidente Berlusconi e della sua compagine politica che veniva ritenuta un ostacolo alla conservazione del potere assoluto della Magistratura". La denuncia dell'esistenza di tale sistema, più volte effettuata in passato ma rimasta inascoltata, "dopo tali precise dichiarazioni non può restare senza conseguenze". Il legale chiede quindi un intervento riparatore.
"Oltre a cessare la persecuzione giudiziaria nei confronti del Presidente Berlusconi e a porre nel nulla le negative decisioni pregresse", chiede Ghedini, "è imprescindibile che le istituzioni intervengano urgentemente per evitare il ripetersi dei gravissimi fatti narrati, assumendo tutte quelle determinazioni necessarie per garantire un giusto processo ai cittadini e consentire a quella amplissima e maggioritaria parte della magistratura che svolge in modo impeccabile il proprio delicato e complesso compito, di poter liberamente operare, senza quei gravissimi condizionamenti che comunque dovranno trovare le opportune verifiche in sede disciplinare, civile e penale", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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