
Il governo Conte due cade oggi per sua debolezza ma anche, e non è una coincidenza, perché stava andando a sbattere sull'iceberg della giustizia (domani è in agenda il voto sulla riforma Bonafede) che da sempre si muove ingombrante e minaccioso nei mari della democrazia italiana. Da oltre vent'anni i due mondi, politica e giustizia, si intrecciano e si scontrano, ma quello che ci è stato dato di vedere - e già non è poco - è solo la parte emersa del fenomeno. Per tutto questo tempo sotto il pelo dell'acqua, e quindi lontano da occhi indiscreti, è in realtà accaduto di tutto e di più. E c'è un uomo, Luca Palamara, magistrato radiato un anno fa in seguito a un'inchiesta che lo ha riguardato, che di quel sistema occulto è il depositario di verità e segreti per esserne stato il regista dal 2008 al 2019.
Luca Palamara è stato il pilota di quell'iceberg e, di volta in volta, insieme al suo Stato Maggiore e al suo equipaggio, ha scelto chi puntare, chi schivare e chi investire dentro la magistratura e nella politica. Oggi ha deciso di aprire il suo ricco archivio e ne è nato un libro, Il Sistema - potere politica e affari Storia segreta della magistratura italiana (edizioni Rizzoli, 300 pagine, 19 euro), che per la prima volta squarcia lo spesso e impenetrabile velo di omertà dietro il quale la magistratura ha coperto fatti e a volte misfatti. È una lunga intervista che Palamara mi ha concesso, io e lui appartati soli per settimane, circondati da faldoni di documenti, appunti e migliaia di messaggini telefonici ed email estratti dal suo telefonino e dal suo computer.
Non sta ovviamente a me giudicare il risultato. Quello che certo emerge è che la magistratura italiana - egemonizzata dalla sua corrente di sinistra della quale Palamara è stato a lungo alleato - è intervenuta direttamente e indirettamente, ma sopratutto coscientemente, sulla vita politica italiana, a volte di sua sponte, altre in accordo con le massime istituzioni del Paese, Quirinale non escluso. Attraverso un complicato sistema di nomine - spesso concordate con la politica, compresa quella dell'attuale vicepresidente del Csm David Ermini -, organizzato in modo militare, il «Sistema» raccontato da Palamara ha avuto il controllo delle principali procure, della Corte (...)
Quanto tutto ciò ha influito sulle inchieste e sui processi che hanno terremotato la politica italiana, da quella che fece cadere il governo Prodi-Mastella a quelle su Berlusconi fino a quelle che hanno messo alle strette prima Matteo Renzi e poi Matteo Salvini? Qual è la verità sui casi di magistrati finiti a vario titolo nell'occhio del ciclone (De Magistris, Ingroia, Di Matteo), quale il ruolo del presidente Napolitano e di Gianfranco Fini nella stagione dell'antiberlusconismo giudiziario, e ancora quale il trattamento riservato ai magistrati che, sfidando il Sistema, hanno osato indagare sui leader della sinistra?
Da oggi in libreria sono a vostra disposizione le risposte a queste e a tante altre domande che per anni ci
siamo posti inutilmente, anche dalle colonne di questo giornale.Una prima operazione verità di cui ringrazio Luca Palamara per aver accettato di farla e la Rizzoli per il coraggio di pubblicarla. Per chi vorrà, buona lettura.
VERIFICATE TUTTE COSE VERE CON REATI GRAVISSIMI FATTI DAI COMUNISTI -PRODI NEL 98 FECE DI NOTTE UNA LEGGE PER IMPEDIRE I PROCESSI E CONDANNE
"Sua sponte" va usato tale e quale, già significando spontaneamente, di sua volontà, pertanto la preposizione "di" in latino, contrariamente all'italiano, non serve e costituisce ripetizione inutile ed errore grave. Buona giornata.
Mar, 26/01/2021 - 10:08
E chi chiami per giudicare i Magistrati? Gli Idraulici? I Politici?
Perche non accetti che abbiamo chiamato Magistrati, chi si occupa di Giustizia?
Costi quello che costi e,9 volte su 10 non costa proprio nulla, anzi... valige e darsela a gambe levate da qui. Sempre e comunque!!!
Non a caso circa 200 mila italiani anche per questo motivo delocalizzano ogni anno all'estero.E dall'estero guardano il paese con grande diffidenza.
Il primo il più pericoloso nemico dei cittadini italiani è LO STATO ITALIANO.
Perchè obsoleta la costituzione, in genere vengono rifatte dopo guerre o rivoluzioni, quelle europee sono state fatte in buona parte dopo la guerra, quella americana dopo la rivoluzione.
I regimi parlamentari, con re o presidente, si assomigliano tutti, e quelli presidenziali sono in minoranza, andrebbe applicata davvero, più che cambiarla, cosa abbastanza facile da noi, molto più difficile cambiare le altre, ci vuole quasi sempre la maggioranza qualificata, come in America.
Come la vorrebbe?
Unica strada una nuova costituente, eletta dal popolo, che riscriva tutte le regole. Altrimenti siamo tutti alla fine, nel pantano.
Come mai, nonostante la asserita povertà di regioni quali ad esempio la Calabria, il 70 % di facoltà come Giurisprudenza alla Sapienza di Roma fosse composta da persone provenienti da tare regione? Questo sempre senza generalizzare chiaramente
1. potere legislativo: la maggioranza non è aderente a quella del Paese, se le rilevazioni sono attendibili, come pare
2. potere esecutivo: è in crisi cronica da un anno e mezzo: le "maggioranze" dell'avvocato del popolo non reggono;
3. potere giudiziario: il sistema di Palamara ha fatto emergere il marcio: solo la punta dell'iceberg.
Che fare? Nuove elezioni e riforme NON più procratinabili. Purtroppo il "garante" pare essere in un profondo sopore. Non si rende conto che sta caricando una molla sociale, MOLTO PERICOLOSA?
hihihihihihi