Il viaggio della pace e della forza

In quella "pace attraverso la forza" si racchiudono secoli di storia. Il termine "secoli" non è casuale. Uno dei primi a usare quella frase sarebbe stato l'Imperatore Adriano che governò Roma fino al 117 e raccolse l'eredità di Traiano

Il viaggio della pace e della forza
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Eccola. C'è una frase che ritorna ogni volta che la storia si trova a un bivio. Un momento decisivo per l'ordine globale e il destino di una nazione o un impero. Non è un caso che Ursula von der Leyen l'abbia ripetuta nel suo discorso al Parlamento europeo dell'11 marzo: «Questo è il momento della pace attraverso la forza». Una presa di posizione importante in uno dei periodi più complessi per l'Europa. Una fase in cui il ciclone Donald Trump è pronto a togliere l'ombrello americano dal Vecchio continente, costringendo Bruxelles a diventare adulta.

In quella «pace attraverso la forza» si racchiudono secoli di storia. Il termine «secoli» non è casuale. Uno dei primi a usare quella frase sarebbe stato l'Imperatore Adriano che governò Roma fino al 117 e raccolse l'eredità di Traiano. Adriano si trovò a dover gestire la sicurezza dell'impero e lo fece con un occhio di riguardo alle truppe e ai confini, non a caso fece costruire il vallo che porta il suo nome. Dopo Adriano furono in molti a usare quella locuzione, con formule più o meno simili come il detto latino Si vis pacem, para bellum. Nel dicembre del 1793 George Washington arringò i membri del terzo Congresso riuniti a Philadelphia con una frase decisa: «Se desideriamo garantire la pace si deve sapere che siamo sempre pronti per la guerra». In quella stagione gli Stati Uniti erano un Paese giovane, indipendente da 17 anni e ancora fragile ed era quindi importante rinforzarsi per diventare «un'unione ancora più perfetta». Da lì in avanti il concetto divenne comune per i politici americani. Theodore Roosevelt in una lettera del 1900 scrisse: «Parla dolcemente, ma porta con te un grosso bastone», uno spunto che diede origine alla filosofia politica nota come Big stick ideology che caratterizzò le avventure militari di inizio 900.

Chi ha usato le stesse parole di Adriano è stato Ronald Reagan durante la campagna elettorale del 1980, un momento delicato dopo gli anni difficili di Jimmy Carter. Una forza che quell'America mise nella corsa alle armi diventata poi fatale per Mosca.

In anni recenti è approdata in Asia, sulla bocca del presidente taiwanese Lai Ching-te eletto nel maggio dell'anno scorso, in una delle stagioni più tese nei rapporti con Pechino. Oggi «torna a casa», in quel continente che si trova ad affrontare un ordine mondiale stravolto e inesplorato.

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