Un libro dei sogni sfogliato solo a fini propagandistici. Quando Elly Schlein (foto) ha presentato il Patto per il clima agli elettori emiliano-romagnoli ha promesso di tutto e d più. Era il 2020. Lo ha fatto con un video in cui ha soprattutto affermato che la «prevenzione costa meno dell'emergenza». Sembrava una candidatura arrivata dal futuro. Oggi il disincanto della popolazione è tangibile. Se non altro perché i danni inflitti dall'alluvione di maggio scorso sono attribuiti, almeno dal centrodestra, proprio al mancato operato di quella Giunta. Con la segretaria del Pd in testa. Poco dopo quello spot elettorale, la Schlein ha ottenuto le deleghe ambientali, Patto per il Clima (che è poi il titolo di quel video) compresa. Pure se il Pd ora cerca persino di negare che la sua segretaria abbia mai svolto quell'incarico. Qualche dato: la Regione Emilia-Romagna ha certificato la necessità di 23 casse di espansione contro il rischio idrogeologico ma ne ha realizzate solo 12. La Schlein nel filmato si scagliava contro lo sfruttamento del suolo. Da vicepresidente regionale e assessore competente non ha modificato la situazione che vede l'Emilia Romagna oltre la media nazionale (9% contro 7%) per la cementificazione. E ancora i mancati interventi sugli argini dei fiumi: quelli esondati nel 2023, sono i medesimi che avevano fatto lo stesso nel 2019. In alcuni casi, i precedenti esondativi risalgono al 2011. Vale la pena ricordare che la Schlein è a Roma, in Parlamento, solo da ottobre scorso.
Oggi la guida dei dem non esclude una «mobilitazione» perché sostiene che il governo Meloni non stia risarcendo le persone alluvionate. «Da tre mesi siamo al fianco dei sindaci e dei cittadini che non hanno visto arrivare un euro dal governo. Meloni si è precipitata con gli stivali nel fango, ma di fatto queste terre sono abbandonate. Dicono: i soldi li abbiamo stanziatì. Ma nessuno sa come chiederli e quando arrivano nelle loro tasche», ha aggiunto. La guida del Nazareno ha annunciato supporto a una lettera che gli alluvionati hanno inviato per domandare di accelerare. Ma il governo ha già fornito chiarimenti. Uno su tutti: la premier ha spiegato che servono le stime. E la Regione guidata dal sempre più agitato Bonaccini non le invia.
Comunque, alla Schlein ha replicato il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Galeazzo Bignami (Fdi), che si è anche chiesto via social se fosse giusto che le promesse fatte dalla Schlein per l'Emilia-Romagna in materia ambientale siano state tutte disattese. Lo spot elettorale del 2020 pareva davvero un libro dei sogni. «Risarciremo tutto, al cento per cento - ha osservato in un'intervista al Qn -. Ma non possiamo dire che lo faremo in tre mesi perché è materialmente impossibile. Prenderemmo in giro la gente», ha detto Bignami. E ancora: «Stanziare 4,5 miliardi a due mesi dall'alluvione è una risposta enorme a tempi record». I fondi dell'alluvione del 2019, gestiti da Bonaccini, non sono ancora arrivati. E a dirlo sono i cittadini. «Abbiamo già dato oltre 30 milioni di euro alle famiglie», ha continuato.
«Sappiamo che non bastano, ma copriremo quanto dovuto», ha chiosato. Un ultimo dato sul mandato della Schlein: la Regione Emilia-Romagna ha messo a terra solamente un terzo dei fondi che erano stati predisposti per la sicurezza idraulica.
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