C'è una nota stonata, un numero secco, sfasato rispetto alla discesa dei contagi, i nuovi decessi giornalieri, che ha segnato 534 nelle ultime 24 ore. Un dato che ci riporta indietro, arrivando a un totale di decessi di 24.648 in totale in Italia. Numeri spaventosi, da guerra. I grafici e i dati che arrivano non sono esattamente quelli che gli esperti si aspettavano. I valori restano alti, perchè il virus è maligno, esponenzialmente contagioso, con una resistenza più alta rispetto a quello che si aspettavano gli esperti che lo comparavano alle altre malattie respiratorie. E invece è andato in giro, probabilmente da gennaio, indisturbato per settimane. Nel frattempo si è corso ai ripari anche con i tamponi, aumentati esponenzialmente rispetto a quelli fatti a marzo. «L'Italia è il Paese che ha fatto un maggior numero di tamponi», ha detto il commissario all'emergenza Domenico Arcuri nel corso della conferenza stampa in Protezione Civile. Mai così alto il numero dei guariti e dei dimessi. Il calo dei malati è stato pari a 528 unità mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 2729. Questi due dati vanno però analizzati considerando il fatto che sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti, 52.126 quelli fatti ieri. Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 19,1 tamponi fatti, il 5,2%. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 5,7%, resta quindi al minimo da inizio epidemia. Grazie alle misure di contenimento, all'attenzione che resta alta: per il secondo giorno consecutivo, e in maniera più robusta, calano dunque le persone positive. E non solo, sono 2723 le persone guarite in Italia nelle ultime 24 ore dopo essere risultate positive al cornavirus. Un dato record dall'inizio dell'epidemia. Il totale è di 51.600 minimo da inizio epidemia. In terapia intensiva si trovano 2471 persone, 102 meno di lunedì. E per la prima volta ci sono più ventilatori che pazienti. Un dato che coforta.
Si conferma così l'andamento positivo del contenimento dell'epidemia ad esclusione del dato delle vittime. Si svuotano le terapie intensive e si liberano sempre più letti.
«I dati rilasciati dalla Protezione civile sono buoni e indicano che l'Italia sta guarendo, dice il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. Ci sono ancora piccole oscillazioni legate anche alla volatilità dei dati e al grande numero di tamponi fatti. Purtroppo i decessi sono ancora sopra 500 e questo sarà l'ultimo dato a calare nel tempo perché legato a pazienti da molto tempo ricoverati. Dobbiamo essere ottimisti per i prossimi giorni».
Poi però c'è il capitolo Lombardia. Che va male. Sale il numero dei positivi e nelle ultime 24 ore, i casi in più sono stati 960 mentre il giorno prima l'incremento si era fermato a 735. In totale i contagiati sono arrivati a 67.931, comunica la Regione.
Salgono anche i decessi che ora in totale sono 12.579, in crescita di 203 casi rispetto a lunedì, praticamente con lo stesso numero di tamponi. E non va meglio Milano, dove i contagiati sono 6.955, con un aumento di 246.
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