Il virus cancella il bagaglio a mano. Un'ansia in più per i paranoici in volo

La regola anti-assembramento divide il popolo dei viaggiatori

Il virus cancella il bagaglio a mano. Un'ansia in più per i paranoici in volo

Trolley sempre trolley, fortissimamente trolley. Purché non a bordo. L'Enac, l'autorità che governa il trasporto aereo, lo ha comunicato l'altro ieri sera alle compagnie aeree, in ottemperanza alle decisioni antivirus del ministero della Salute: niente più bagaglio a mano a bordo, stipato nelle cappelliere. Tutto in stiva, appassionatamente. Sarà possibile solo portare a bordo una borsina con poche cose, abbastanza piccola da potere stare sotto il sedile. Lo scopo? Evitare gli assembramenti di passeggeri che giocano al tetris sulle punte dei piedi, sposta quella valigia, mettila di lato, spingi qui, non c'è niente di delicato vero? Tutto cancellato. Nella mente del legislatore, non sempre da candidatura al Nobel, il viaggio a bordo dovrebbe essere un'esperienza «igienicamente perfetta». Tutti seduti, le ascelle al loro posto, i propri pochi averi sotto al sedere. Meglio ravanare in basso come sorci che puntare in alto come aquile sperabilmente deodorate.

La novità - in vigore già da ieri - ha diviso il mondo dei viaggiatori, schierati in tribù assai differenti.

Non piace ai paranoici, a quelli che temono sempre di non vedere ricomparire la propria valigia sul nastro 26 a destinazione, quelli che temono che gli addetti all'handling mettano le mani dentro i loro preziosi beni, come se qualcuno possa godere nel maneggiare calzini usati e tubetti di dentifricio mezzo spremuti.

Piace a quelli che girano per l'aeroporto a mani libere, che fanno shopping e bevono caffè, che per loro la valigia è solo un apostrofo rosa tra le parole «vado» e «torno».

Non piace ai manager che hanno il briefing e i minuti contati e che avevano impiegato anni a individuare il bagaglio a prova di hostess e a sviluppare le tecniche per fare entrare tutto il necessario in quei quaranta litri di capacità di un trolley hi-tech per correre subito all'area taxi.

Piace a quelli che gli rodeva di dover pagare un supplemento per far viaggiare il proprio bagaglio, e che ora - essendo la cosa obbligatoria - potrà liberarsi di quei 12 chili senza spese aggiuntive.

Non piace a quelli che devono avere tutto sotto controllo, magari ho freddo e ho il golfino, magari ho fame e ho il panino, magari ho voglia di leggere e ho il libro, magari mi annoio e ho le carte, e poi le pillole, le cuffie, il pc, la guida turistica, il sudoku. Che poi si addormentano dopo il decollo e amen.

Piace a quelli che quei venti minuti di tira-e-molla prima del decollo e dopo l'atterraggio, che poi sei al posto 36A e ti

ritrovi il trolley alla fila 9, danno fastidio, e che poi dentro la valigia ci puoi mettere anche il profumo e la bottiglia di vino.

Piace, non piace. Ma certo un altro pezzo di libertà che decolla e chissà se tornerà mai.

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