Visco: "Renzi mi chiese di Etruria. Io non risposi"

L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chiese al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco informazioni sull’aggregazione tra Banca Etruria e Popolare di Vicenza

Visco: "Renzi mi chiese di Etruria. Io non risposi"

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, parla di fronte alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. Un intervento, il suo, che tocca vari aspetti legati alle crisi di cui hanno sofferto i nostri istituti di credito, trascinando nella polvere milioni di risparmiatori. Visco approfitta della situazione per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe nei confronti di Matteo Renzi. L’ex presidente del Consiglio nel 2014 chiese informazioni al governatore sull’ipotesi di aggregazione tra Banca Etruria e Popolare di Vicenza e "io non risposi". E prosegue con altri dettagli importanti: "In un altro incontro, a richiesta di informazioni su banche in difficoltà io risposti a Renzi che di banche in difficoltà io parlo solo con il ministro. Lui la domanda la fece e io non risposi".

Giova ricordare che non molto tempo fa Visco finì nel mirino di Renzi, che voleva farlo saltare per non aver saputo vigilare come avrebbe dovuto sulla crisi della banche. Visco risponde alle domande di Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione bicamerale, non solo parla della Boschi ma tira in ballo anche l'ex presidente del Consiglio. Furono tre i faccia a faccia tra Visco e il premier. Il primo subito dopo l'insediamento di Renzi a Palazzo Chigi, nel febbraio 2014. Ce ne furono poi altri due, a marzo e aprile.

Il governatore di Bankitalia ricostruisce così la delicata vicenda: "Di Banca Etruria non voglio dire che non me ne importasse nulla, ma all’epoca eravamo preoccupati per uno stress test pessimo per noi" per le condizioni imposte alle banche italiane quindi "su Etruria il mio livello di attenzione era modesto; era molto alto per la Vigilanza e quindi non è che fui colpito particolarmente quando ebbi richiesta di informazioni dal presidente del Consiglio". Visco fa riferimento a un incontro avuto a Palazzo Chigi: "Parlammo di economia e dopo mi chiese perché a Vicenza si vogliono prendere Etruria". Visco ricorda che era un incontro in aprile "e io non risposi, la presi come una battuta sugli orafi, e non entrai in condizioni di vigilanza".

Nel corso dell'audizione Visco scagiona Maria Elena Boschi. "Parlo con moltissimi politici, presidenti di Regione, in genere li incontro con il capo della segreteria particolare, si informano sui problemi del territorio. Le banche del territorio non mi piacciono, il rischio è di avere una commistione tra politica e banca". Nel caso di Boschi "ci fu un interesse legittimo per problemi del territorio" così l'allora ministra "incontrò due volte Panetta. Disse niente? No.

Non ci fu nessuna richiesta di intervento particolare da parte di Bankitalia ma ci fu una manifestazione di dispiacere per i possibili effetti sul territorio. Pressioni? No. Prese cum grano salis di persone mature che sanno che di certe cose non si parla e non si è parlato".

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