A quasi un anno dalla morte di Viviana Parisi e di suo figlio Gioele di 4 anni il caso Caronia, che ha tenuto la scorsa estate per giorni l'Italia col fiato sospeso, resta aperto. Ed è polemica, perché i due corpi non sono stati ancora restituiti ai familiari per la celebrazione delle esequie. I numerosi accertamenti, le tante ipotesi investigative finora tutte aperte anche se la procura di Patti propende per la tesi di omicidio-suicidio che sembra confermata da alcuni esami e consulenze svolte e ripetizioni di accertamenti vari (in alcuni casi su richiesta dei congiunti) non hanno di certo accelerato i tempi dell'inchiesta che aveva fatto parlare sin dall'inizio per presunti ritardi nelle ricerche.
Oggi, a distanza di 11 mesi dalla duplice tragedia, la famiglia chiede di conoscere a quale conclusione ufficiale sia giunta la procura di Patti. Ma da sempre rinnega la possibilità che Viviana abbia ucciso Gioele pensava di sottrarlo ai mali del mondo, che lei temeva.
«Era stato chiesto un termine di 90 giorni per una consulenza e ne sono passati 330» denuncia Antonio Cozza, uno dei legali della famiglia. E Daniele Mondello, marito di Viviana e papà di Gioele, incalza: «Stiamo ancora aspettando che la procura si pronunci. Spero solo che tutto questo tempo serva per far luce su ciò che è successo». L'inchiesta a ogni modo volge al termine. La prossima settimana potrebbero essere restituiti i corpi alla famiglia e le consulenze dovrebbero essere depositate entro il 3 agosto, data dell'anniversario della scomparsa sull'A20 Messina-Palermo di mamma e figlio, che furono poi trovati morti nella campagna circostante. Alcune consulenze sono state depositate. Tra queste quella del professor Massimo Picozzi chiamato ad analizzare il profilo psicologico di Viviana, compresi episodi che evidenzierebbero deliri mistici. «Per uno spirito di collaborazione dice l'avvocato Pietro Venuti - da circa 2 mesi abbiamo depositato una bozza in cui anticipiamo le nostre osservazioni su aspetti critici chiedendo di approfondirli.
La procura ha acconsentito un'ulteriore ispezione esterna dei corpi, in particolare di Viviana, ma non con la strumentazione laser da noi richiesta. Secondo noi avrebbe fornito importanti elementi, mentre la procura ritiene che i risultati non sarebbero quelli originali, visto il tempo trascorso e le condizioni dei resti. A noi interessa che si arrivi alla verità».
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