Come è morta Viviana Parisi, la dj 43enne di origini torinesi, residente a Venetico, nel Messinese, scomparsa col figlio Gioele di 4 anni e rinvenuta cadavere non lontano dall'A20 Messina-Palermo, all'altezza di Torre del Lauro, dove si è allontanata a piedi il 3 agosto? E dov'è il piccolo?
L'autopsia effettuata ieri da Stefano Vanin - uno dei più noti entomologi forensi d'Europa, che lavorò anche ai casi di Yara Gambirasio e Melania Rea, incaricato dalla procura di Patti con i medici dell'Università di Messina, Elvira Spagnolo Ventura e Daniela Sapienza - non ha chiarito le cause del decesso. Sicuramente sul corpo di Viviana sono state riscontrate varie fratture, compatibili con una caduta dall'alto, secondo l'avvocato della famiglia, Pietro Venuti. «Non possiamo escludere nulla. Le lesività sul corpo che abbiamo rilevato possono essere compatibili con tutte le ipotesi possibili. Abbiamo dei dati che vanno studiati e attenzionati», ha spiegato però la dottoressa Spagnolo. L'entomologo è esperto dei cicli vitali degli insetti che, sviluppandosi sui resti umani in decomposizione, servono a capire data e cause della morte e se Viviana è deceduta nel luogo in cui è stata rinvenuta o vi è stata trasportata dopo. Non si esclude nemmeno quest'ultima ipotesi e da ieri, seppure non si esclude nessuna pista, si indaga per omicidio e sequestro di persona, un fascicolo contro ignoti.
Si tratta di un tecnicismo per dare ampio margine alle indagini, ma chissà se non siano stati presi in considerazione i timori di Viviana di essere pedinata. Che era afflitta da manie di persecuzione lo ha riferito la cognata aggiungendo che c'è un referto all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. «Erano soltanto cose che aveva nella sua mente» ha detto. «Aveva dei problemi e sembra che il periodo del Covid l'abbia sconvolta», dice l'avvocato Venuti. «A monte c'era una situazione psicologica problematica conferma il procuratore di Patti, Angelo Cavallo ma non sappiamo ancora se questa abbia influito o meno sull'epilogo tragico, ovvero se abbia condotto la Parisi a compiere un gesto estremo». La procura non esclude un malore o una caduta né un'aggressione: «Non si tratta di una zona del tutto isolata, perché è battuta ogni giorno da gente che vi lavora, quindi la Parisi potrebbe avere fatto un brutto incontro», dice il pm.
Ieri Vanin si è intrattenuto col procuratore sul luogo del ritrovamento. Il corpo, che si trovava riverso vicino a un traliccio dell'alta tensione, era stato reso irriconoscibile dagli animali selvatici e non hanno aiutato le alte temperature, tanto che per il riconoscimento è stato decisivo l'anello nuziale al dito, ma se gli animali avessero attaccato Gioele, ne sarebbe rimasta traccia. Invece no. Le testimonianze riguardo alla sua presenza sono discordanti. Secondo alcuni Viviana ha scavalcato il guard-rail con lui, mentre gli operai dell'Anas che col loro furgone hanno avuto un lieve incidente con l'auto di Viviana, parlano di una donna sola. Il bambino è stato cercato in una vasta area di oltre 500 ettari. Niente. Per gli investgatori le ricerche si fanno sempre più complicate. «Io un'idea ce l'ho, ma non posso parlare», dice il suocero.
Viviana lo aveva affidato a qualcuno? Magari a Sant'Agata di Militello, il paese in cui si è recata il 3 agosto restandovi 22 minuti? Cosa ha fatto? Ha incontrato qualcuno? E, soprattutto, quando è tornata in autostrada Gioele era con lei? «Chiunque abbia visto qualcosa di utile alle indagini parli» lancia un appello il procuratore. Appello indirizzato soprattutto agli automobilisti che l'hanno soccorsa dopo l'incidente.
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