"Voi liberi e io più solo...". La sviolinata di Licheri alla Taverna (coi piedi sul tavolo)

Il senatore del M5s elogia la sua collega Taverna, alla fine del suo secondo mandato e senza possibilità di rinnovo: "Quanto sei bella, autorevole e naturale"

"Voi liberi e io più solo...". La sviolinata di Licheri alla Taverna (coi piedi sul tavolo)

Iniziano i titoli di coda per gli eletti del M5s che da settembre dovranno trovarsi un nuovo lavoro. Grillo è stato molto chiaro: niente deroga ai due mandati. E Conte ha dovuto ingoiare amaro, lui che aveva cercato di tenersi buoni i parlamentari per evitare un altro esodo, promettendo almeno qualche deroga. Invece niente. Se il M5s cambia, Grillo no. E così ecco che iniziano i post da "ultimo giorno di scuola", le sviolinate melense tra colleghi pentastellati che se la suonano e se la cantano. E tutto quello che può tranquillamente essere scritto in un messaggino Whatsapp diventa materiale per post social dei quali, francamente, potevamo anche fare a meno. Ma tant'è.

Il primo a iniziare le sviolinate è Ettore Licheri, fuori dall'ampia cerchia dei senatori che Grillo ha messo sulla porta di Palazzo Madama. È stato eletto nel 2018, quindi ha ancora un mandato nel suo carnet ed è sicuro che proverà una ricandidatura. Il suo post emozionale è diretto a Paola Taverna, la pasionaria del M5s. "Eri in un momento di relax sul lavoro e volevo conservare questa immagine solo per me. Invece la voglio postare perché tutti possano vedere quanto sei bella, autorevole e naturale in ogni momento", scrive Ettore Licheri, che mostra il suo lato più romantico nei confronti della collega. Paola Taverna fa parte del gruppo "in scadenza", che dovrà rinunciare alla sua poltrona senza nemmeno tentare la candidatura.

Ettore Licheri assume Paola Taverna a sorta di "guru" politico da cui imparare tutto insieme a Vito Crimi, a sottolineare la levatura degli insegnanti all'interno del M5s: "Vito mi ha insegnato a leggere i fatti e tu a non subirli. Vito mi ha insegnato la temperanza e tu a non temere lo scontro". Quindi, il senatore sardo, si lascia andare a un commiato strappalacrime dalla sua collega, destinata al altri lidi, non più ai Palazzi: "Io non ho mai avuto paura in questi anni. Perché sapevo che c’eravate voi due. Se è vero che la libertà è il frutto del valore, voi da oggi sarete più liberi ed io un po’ più solo".

Tutto questo romanticismo è accompagnato da una foto scattata di nascosto a Paola Taverna, nella quale senatrice si rilassa con i piedi sul tavolo in uno degli uffici del Senato. A quanto pare, Fabiola Dadone docet, tra i grillini è piuttosto comune sedersi così.

Forse per sentirsi giovani, forse per dimostrare di essere contro il sistema. O, forse, chissà... Speriamo che Dadone e Taverna non abbiano insegnato questo alla nuova generazione di grillini che siederà in Parlamento dopo il voto del 25 settembre.

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