Quel volo delle polemiche: migranti e agenti ammassati

Le foto del trasferimento da Catania senza distanza. Il dipartimento: tutto a norma. Interrogazione di Fdi

Quel volo delle polemiche: migranti e agenti ammassati

I dpcm di Conte, è noto, impongono la distanza interpersonale di un metro. La regola vale al bar, sull'autobus, a messa. Ovunque. Tranne, a quanto pare, sugli aerei usati dai poliziotti per i trasferimenti dei migranti, dove si può viaggiare assembrati come sardine.

Il fatti, rivelati ieri dal Giornale.it, risalgono a giovedì mattina quando alcuni poliziotti decollano da Fiumicino per portare 81 stranieri dalle navi quarantena ferme in Sicilia ai Centri di permanenza per i rimpatri del Nord. Gli agenti atterrano a Catania, caricano i primi 40 immigrati e li scortano a Milano: non li hanno mai visti prima, ma ci devono viaggiare appiccicati come se fossero congiunti. Le foto mostrano il velivolo sovraccarico di persone senza distanziamento. Si notano le mascherine, certo. E circa 25 posti sono liberi, dicono dal dipartimento di Ps, per «consentire il rispetto delle norme anti-Covid». Ma dalle immagini l'assembramento emerge più che evidente e il distanziamento sociale è un miraggio.

Quello che le foto non raccontano, invece, è il resto della storia. Lasciati i primi stranieri a Milano, gli agenti sono tornati a Catania per caricare altri 41 migranti e portarli a Torino. In pratica hanno fatto avanti e indietro con 5 voli, per un totale di quasi 20 ore di lavoro: decollati la prima volta alle 10 di mattina, sono tornati a Roma solo alle 4.30 di notte. Un ritardo, spiegano dal dipartimento, causato del test positivo di una mediatrice del Cpr di Torino, che ha richiesto «l'effettuazione di tamponi a tutti presenti prima di poter far arrivare i tunisini» nel centro.

Inevitabile la polemica politica. Per la Meloni è «inaccettabile mettere a rischio la salute di chi ci protegge», facendoli «lavorare senza sosta e senza le minime misure di sicurezza». Il dipartimento ha fatto sapere che «il servizio di scorta presuppone la vicinanza allo scortato» ed è consentito dalle normative a due condizioni: che gli stranieri vengano tamponati il giorno prima e che tutti indossino mascherina.

Ma basta questo a garantire la sicurezza, o sarebbe meglio mantenere comunque un metro anti-Covid? Presto sarà Lamorgese a doverlo spiegare. Edmondo Cirielli ha già annunciato un'interrogazione alla Camera. «Quelle fotografie - dice l'onorevole Fdi - sono indegne di un Paese civile».

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