Il weekend? Meglio in casa. No a lungomare e giri in centro

Via alle restrizioni locali. A Roma vie dello shopping a numero chiuso. A Genova vietate le passeggiate

Il weekend? Meglio in casa. No a lungomare e giri in centro

Il cerchio si stringe. Il governo dice di voler evitare un lockdown totale, ma l'Italia si tinge sempre più di rosso che, di fatto, è la stessa cosa. Anche Campania e Toscana diventano zone rosse, salgono a nove quelle arancioni. Solo cinque restano gialle. Intanto, Regioni e Comuni ordinano, autonomamente, restrizioni per contenere il contagio, fino almeno al 3 dicembre.

In Emilia-Romagna chiudono i negozi nei giorni festivi, nei prefestivi e festivi le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i centri commerciali. La consumazione di alimenti e bevande è vietata in area pubblica, mentre dalle 15 alle 18 la consumazione può avvenire solo da seduti fuori e dentro i locali e in posti «regolarmente collocati». Sono sospese le lezioni di ginnastica, di canto e con strumenti a fiato nelle scuole elementari e medie. L'attività sportiva dovrà avvenire in aree verdi e periferiche.

Il Veneto chiude, anche nei giorni prefestivi, le grandi e medie strutture di vendita, compresi gli outlet. Nei giorni festivi è vietato ogni tipo di vendita anche nei piccoli negozi ad eccezione di farmacie, tabaccherie ed edicole. Non è permesso passeggiare per strada nei centri storici. A Cittadella (Padova) è vietato persino fumare. Verona sorvegliata speciale nel week end: i non residenti, potranno entrare nella città antica solamente per recarsi ai bar e ristoranti, o nei negozi il sabato. La domenica tutti i punti vendita rimarranno chiusi.

Il Friuli-Venezia Giulia permette, «sotto forma di raccomandazione», l'accesso degli anziani agli esercizi commerciali di grandi e medie strutture di vendita solo nelle prime due ore della giornata.

In Alto Adige da oggi scuole chiuse per una settimana, cantieri aperti per terminare lavori inderogabili, smartworking dove possibile e sì agli incontri delle coppie non conviventi. Sono previsti test capillari, obbligatori per le aziende che vogliono continuare la loro attività.

La Regione Lazio prevede la chiusura nei giorni prefestivi e festivi di grandi strutture di 2.500 metri, ovvero i maxistore tipo Ikea. A Roma arrivare in centro sarà meno agevole del solito: le fermate della Metro A di Flaminio e Spagna saranno chiuse dalle 10 alle 20. E le vie dello shopping del centro di Roma da oggi saranno ad accesso contingentato.

La Regione Campania annuncia zone rosse «nelle città dove si registra un alto livello di contagi» e limitazioni per le attività ritenute «non essenziali». Benevento vieta lo «struscio» in centro del week end e sedersi sulle panchine sarà consentito solo due persone per volta.

In Liguria, a Genova, è allo studio un divieto di passeggio in alcune parti della città (tipo le spiagge). A Taranto, dalle 18 alle 5, chiuderanno tutti gli esercizi commerciali e i distributori automatici h24. Nello stesso orario sono sospese tutte le attività professionali che prevedono la presenza di clientela, a esclusione di quelle sanitarie. Bari ferma tutti i negozi alle 19 (sempre fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità).

In Umbria è confermata la didattica a distanza per le scuole secondarie di primo e secondo grado, si proroga la chiusura domenicale di tutti gli esercizi commerciali, mercati e fiere.

Vietati giochi da tavolo, delle carte, biliardo, bocce. E, infine, da lunedì, a Palermo chiuderanno le scuole dell'obbligo. Resteranno aperte solo le scuole comunali dell'infanzia e verrà attivato uno screening di massa sulla popolazione scolastica.

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