Brescia. Le ricerche del corpo di Yana Maliko si sono concentrate in un laghetto naturale fuori al centro abitato di Castiglione delle Stiviere, comune del Mantovano ma a pochi chilometri dal confine con Lonato del Garda, nel Bresciano. Una zona impervia, periferica, lontana da occhi indiscreti. Per il momento, però, le operazioni di carabinieri e dei vigili del fuoco non hanno portato ad alcun risultato. Quel che è certo è che della 23enne ucraina, che lavora come barista in un locale di Castiglione delle Stiviere, si sono perse le tracce da giovedì.
Già poche ore dopo la scomparsa, viene lanciato l'allarme e la macchina delle ricerche è subito attivata. Poi nella notte di venerdì la svolta: i carabinieri arrestano un 33enne moldavo residente nella stessa cittadina. Le accuse per lui, che ora si trova nel carcere di Mantova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, sono pesantissime: omicidio della sua ex fidanzata e occultamento di cadavere. Ancora non è chiaro dove sia avvenuto il delitto né se ne conoscono le modalità: secondo indiscrezioni, non confermate dalle forze dell'ordine, il delitto sarebbe stato commesso con un coltello o con un'arma affilata in un appartamento della stessa Castiglione delle Stiviere.
Ad occuparsi del caso, coordinati dalla Procura di Mantova, sono i carabinieri del Reparto investigativo di Mantova con l'aiuto dei colleghi della Compagnia di Castiglione delle Stiviere: non si conoscono ancora dettagli ma l'uomo è già accusato di omicidio volontario premeditato. I militari sembrano sicuri di riuscire presto a trovare il cadavere e così le approfondite ricerche sono iniziate nella zona di via Albana, fuori dal centro abitato verso il Bresciano: si tratta di un'area ricca di vegetazione e anche per questo le operazioni si stanno rivelando non così semplici. Le telecamere della zona - secondo quanto riferisce la Gazzetta di Mantova - hanno individuato i movimenti dell'auto dell'ex fidanzato proprio in quella zona.
Intanto la comunità ucraina di Mantova e di Brescia, particolarmente attiva e presente nelle due province, ha già lanciato un accorato appello: «Aiutateci a trovare Yana», recitano diversi messaggi che scorrono sui social. In tanti, però, pensano al peggio proprio come gli inquirenti. Se la tesi degli investigatori fosse confermata e venisse effettivamente trovato il cadavere della ragazza di 23 anni, si tratterebbe del quinto femminicidio perpetrato in Italia nei primi 20 giorni dell'anno: Giulia Donato a Pontedecimo di Genova il 4 gennaio, Martina Scialdone a Tuscolano di Roma il 13, Oriana Brunelli a Bellaria Igea Marina il giorno successivo e 24 ore dopo Teresa Di Tondo a Trani.
Un tragico e inesorabile elenco che si ripropone nella sua drammaticità ogni anno e che disegna la geografia di tutto il Paese, senza differenze tra Nord e Sud: nel 2022 le donne vittime della violenza maschile sono state 58, una ogni 6 giorni. Un fenomeno culturale e sociale in costante crescita che lo confermano le continue cronache pare ad oggi sempre più complesso arginare.
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