Zaia: "Faremo ricorso perché le zone rosse del Veneto sono rimaste escluse dagli aiuti"

Il governatore ha sottolineato che il decreto rilancio è "offensivo" verso i cittadini veneti. E ha aggiunto che "davanti a 200 milioni stanziati non mi puoi dire che vanno alle zone rosse di tutti tranne che del Veneto"

Zaia: "Faremo ricorso perché le zone rosse del Veneto sono rimaste escluse dagli aiuti"

"Noi facciamo ricorso perché questo decreto è offensivo nei confronti dei veneti. Davanti a 200 milioni stanziati non mi puoi dire che vanno alle zone rosse di tutti tranne che del Veneto". Lo ha evidenziato senza mezze misure il governatore del Veneto Luca Zaia, durante la conferenza stampa sui numeri del coronavirus, in merito alle aree maggiormente colpite dall'epidemia.

Zone rosse

Il presidente della Regione ha spiegato come si è evoluta la vicenda. In primo luogo ha ricordato che in Veneto non c’è solo Vo’ Euganeo ma anche Padova, Treviso e Venezia. L’ex ministro ha detto che si tratta di zone rosse istituite l’8 marzo oltre ai 10 comuni del Lodigiano. “Dopo 24 ore da quell'8 marzo tutta Italia diventa zona rossa - ha precisato Zaia -, ma nessuno ha revocato le nostre zone rosse. Tutte poi sono state revocate il 13 di aprile”. Il governatore ha specificato che in un secondo momento sono scomparse tutte quelle del Veneto e sono rimaste quelle di Emilia-Romagna e Lombardia. Zaia ha definito “imbarazzante” questa situazione perché le aree venete più colpite dal virus sono state escluse dai sostegni economici previsti dal decreto, ovvero i 200 milioni di euro.

L’ex ministro ha quindi annunciato di aver dato l’incarico al professor Bertolissi di ricorrere al Tar e alla Corte Costituzionale in quanto il decreto va cestinato e riscritto. Poi ha spiegato che inizialmente si è sviluppata una discussione per la dimenticanza delle zone rosse venete e in un secondo momento c’è stata una prima stesura rispettosa dei reclami della Regione. Questa stesura “è diventata legge. Una legge in maniera irrituale - ha detto con forza il governatore - e i giuristi dicono di non aver mai visto una cosa del genere, e che è finita in Gazzetta con un nuovo testo dove noi siamo scomparsi”.

Sulla vicenda si è espresso anche Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha parlato di un esecutivo “senza vergogna, agisce nell'ombra della notte e sottrae risorse a tanti comuni italiani che dalla sera alla mattina non si ritrovano più nell'elenco di quelli inclusi nella zona rossa”. L’ex ministro ha sottolineato che questi comuni non soltanto hanno avuto provvedimenti più restrittivi, ma si trovano anche a non poter accedere agli aiuti economici.

Assembramenti fuori dai locali

Zaia ha detto di aver ricevuto numerose segnalazioni di assembramenti di giovani fuori dai bar di essere preoccupato per questo clima di festa. Ha quindi ricordato il rispetto delle regole e di usare la mascherina almeno fino al 2 giugno.

Infine ha spiegato che dall'apertura del 18 maggio bisognerà attendere dai sette ai dieci giorni "e se si rileveranno nuovi contagi - ha concluso il governatore - ed un rinfocolarsi dell'epidemia dovremo andare a nuove chiusure, nuove restrizioni e magari quarantene per eventuali nuovi focolai".

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