«Non ho mai avvertito pressioni da alleati per fermare il conflitto». Così Volodymyr Zelensky, leader dell'Ucraina, sgombra il campo da ogni dubbio attorno all'atteggiamento dell'Ue e degli Stati Uniti sulla guerra scatentata da Vladimir Putin. «I nostri alleati non sono ancora ufficialmente pronti a darci segnali del genere. Almeno non li ho sentiti personalmente», ha aggiunto il presidente di Kiev, sottolineando come voci di quel tipo siano in realtà diffuse soprattutto attraverso i media. Zelensky continua ad avere la sua posizione: «Il presidente russo non sarà soddisfatto finché non avrà distrutto l'Ucraina. Dopo l'Ucraina, sapete chi saranno i prossimi», ha fatto presente. Il leader di Kiev, un po' a sorpresa, ha iniziato un tour tra i Paesi baltici. La prima tappa è stata la Lituania. «Abbiamo dimostrato che la Russia può essere fermata, che la deterrenza è possibile», ha continuato, dopo il summit con il presidente lituano Gitanas Nauseda. Zelensky ha poi parlato della mancanza di «sistema di difesa aerea moderni». Questi sono «ciò di cui abbiamo più bisogno». L'Occidente, per il presidente di Kiev, avrebbe avuto delle «esitazione» in relazione al rifornimento di armi. E questo atteggiamento avrebbe incoraggiato Putin.
«Dobbiamo prestare attenzione alla retorica di Putin. Non si fermerà. Vuole occuparci completamente», ha proseguito. L'audacia e la forza della Russia, per il capo di Stato, dipenderebbero proprio da queste «esitazioni» di Ue e Usa.
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