Zelensky a muso duro: "Non cediamo territorio. Vinceremo la guerra"

Il presidente alla Fox: "Fuori discussione la sovranità". E all'Occidente: "Più concedete a Mosca, più il loro appetito crescerà"

Zelensky a muso duro: "Non cediamo territorio. Vinceremo la guerra"

«Una vittoria della verità significa una vittoria dell'Ucraina e degli ucraini. La domanda ora è quando finirà. È una domanda dolorosa. Ma a parte la vittoria, il popolo ucraino non accetterà alcun altro risultato». Le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla tv americana Fox suonano tutt'altro che incoraggianti per la prospettiva di una pace a breve termine tra Ucraina e Russia. Che cosa intenda per vittoria, non è chiaro. Zelensky ha precisato cosa sia disposto ad accettare per la pace: «Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell'integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione».

I guadagni territoriali degli ultimi giorni, che hanno visto l'esercito ucraino riconquistare posizioni nelle zone attorno alla capitale e nel Nord, alimentano la baldanza del presidente ucraino e la volontà di continuare a battagliare. Una posizione strategicamente logica, che però allontana la pace. Soprattutto nel momento i cui i russi non sono in rotta ma si stanno riposizionando attorno a posizioni più difendibili, concentrandosi nell'Est del Paese, il Donbass, l'obiettivo ora primario dell'esercito di Mosca: «Abbiamo molte battaglie davanti a noi, quindi non consiglio a nessuno di rilassarsi. La situazione non è così felice come tutti vorremmo», ha ammonito il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, Olexiy Danylov, in un'intervista alla televisione ucraina.

Il presidente Zelenskiy ha affrontato su Fox anche la questione dell'adesione alla Nato, affermando che un eventuale rifiuto sarebbe un errore: «È difficile per noi parlare di Nato perché la Nato non ci vuole ammettere. Penso che sarebbe un errore perché se entrassimo nell'Alleanza la renderemmo più forte. Non siamo uno Stato debole. Non stiamo proponendo di renderci più forti a spese della Nato. Non saremmo un'aggiunta, ma una locomotiva». La questione dell'adesione all'Alleanza Atlantica è al centro dei colloqui di pace che si sono tenuti finora tra delegazioni ucraine e russe, una delle principali questioni strategiche all'origine della guerra. Se l'ingresso non fosse perseguibile, per ragioni di realpolitik e per cercare di trovare un compromesso verso la pace, allora Kiev cercherebbe garanzie per la sua sicurezza da parte delle potenze occidentali. Una richiesta che Zelenskiy ha avanzato al presidente americano Biden, ammonendo americani ed europei sulle intenzioni dell'orso russo: «Più viene loro concesso, più il loro appetito cresce», aggiungendo che Putin estenderà la sua aggressione oltre l'Ucraina a meno che non venga fermato ora. Un obiettivo al momento raggiunto dalla resistenza ucraina, foraggiata dalle armi occidentali che però rischiano di non essere sufficienti.

«Non ci sarà nessuna afghanizzazione e nessun lungo conflitto: la Russia lascerà tutti i territori tranne il Sud e l'Est, cercherà di scavare lì, impostare la difesa aerea, ridurre le perdite e dettare i termini. Senza armi pesanti non saremo in grado di cacciare la Russia», è la previsione del capo negoziatore ucraino Mikhailo Podoliak pubblicata su Twitter.

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