![Zelensky ora alza la voce ."Non si tratti senza di noi". E salta il patto terre rare](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/12/1739385355-progetto-senza-titolo-18.jpg?_=1739385355)
«Ho detto a Trump che Putin ha paura di lui, e lui mi ha sentito. Ora Putin lo sa». Intervistato dalla vedette della Cnn Christiane Amanpour durante la Conferenza di Monaco sulla sicurezza, Volodymyr Zelensky si è ricordato per un attimo di esser stato un bravo attore e ha regalato al pubblico una risata liberatoria. Ce n'era bisogno, perché il resto delle sue dichiarazioni di ieri sono state l'amaro riflesso della terribile settimana cominciata con la telefonata di Trump a Putin che ha sconvolto le relazioni transatlantiche ed europee, mettendo l'Ucraina con le spalle al muro.
A Monaco, parlando il giorno dopo il vicepresidente americano JD Vance che aveva cancellato di fatto le garanzie Usa per l'Ucraina, Zelensky ha tenuto in mattinata un discorso molto duro e chiaro. E si è rivolto soprattutto all'Europa che, come il suo Paese, Trump e Putin pretenderebbero di escludere da decisioni di importanza capitale che la riguarda direttamente. «Mai una volta ha detto Zelensky ricordando la sua telefonata con il presidente americano, arrivata dopo quella fluviale con il dittatore russo Trump mi ha parlato della necessità per l'America di avere l'Europa al tavolo negoziale. E questo dice molto».
Poi ha scandito il suo monito agli europei, che è anche un appello urgente a prendere atto della necessità non più rinviabile di costituire un'unica forza militare e un'unica politica estera. E il motivo è semplice e drammatico insieme: «Sono finiti i vecchi giorni in cui l'America sosteneva l'Europa solo perché l'aveva sempre fatto. Ieri qui a Monaco Vance ha chiarito che d'ora in avanti le cose andranno diversamente, e l'Europa deve agire di conseguenza».
È impressionante che il più convinto richiamo alla realtà delle nuove relazioni transatlantiche sia venuto dal presidente di quell'Ucraina che viene tenuta fuori dalle istituzioni politiche e difensive dell'Occidente. Ma tant'è. «Siamo onesti ha aggiunto Zelensky -, adesso non possiamo più escludere che l'America possa dire no' all'Europa su questioni che la minacciano: per questo serve un esercito europeo».
Zelensky ha quindi messo in evidenza la capacità di Putin di manipolare il presidente degli Stati Uniti: «La prossima volta, Putin cercherà di avere Trump sul podio della parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa, e non come un leader rispettato, ma come una comparsa del suo show personale: davvero non abbiamo bisogno di assistere a questo». Nonostante ciò, ha chiarito, «l'Ucraina non accetterà mai accordi conclusi alle nostre spalle senza il nostro coinvolgimento, e lo stesso dovrebbe fare l'Europa. Nessuna decisione sull'Ucraina senza l'Ucraina ha scandito Zelensky e nessuna decisione sull'Europa senza l'Europa, che dovrà avere un suo posto al tavolo dove verranno prese le decisioni che la riguardano».
Dopo il suo discorso, Zelensky ne ha avute anche per gli Stati Uniti, mostrando lucida combattività. «Ho bloccato l'intesa con gli Usa sulle nostre terre rare, che era già pronta a livello ministeriale. Dev'esser chiaro che dovrà essere collegata alle garanzie Usa per la nostra sicurezza. Senza le quali ha ammesso sarà molto, molto difficile per l'Ucraina sopravvivere.
Confidiamo ancora che Trump voglia avere successo e stare dalla nostra parte. Le nostre condizioni sono queste: la Russia deve retrocedere ai confini del 2022 e noi dovremo partecipare a qualsiasi negoziato che ci riguardi».
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