Volodimir Zelensky e Vladimir Putin stanno giocando alla roulette russa. Ne è fermamente convinto il cronista di guerra Toni Capuozzo che, sul sito di Nicola Porro, analizza la strategia dei due leader.
Il presidente ucraino, secondo Capuozzo, è "il più baldanzoso" e, soprattutto,"è un grande comunicatore" che sogna la no fly zone per liberare il suo Paese dal giogo russo."Quando temiamo un incidente ai confini con la Nato, dobbiamo ricordare che, invece, lui se lo augura", ammonisce il noto giornalista, convinto che Zelensky abbia un atteggiamento intransigente sul tavolo dei negoziati perché spera di trarne vantaggio sul fatto che l'esercito russo sembra impantanato alla periferia di Kiev.
"La Prima guerra mondiale fu fatale alla dinastia dei Romanov? Questa lo sarà per Putin. Male che vada, pensa di sedersi al tavolo delle trattative con in mano un buon gioco", scrive Capuozzo spiegando quale sia l'attuale strategia del presidente ucraino che continua a combattere con l'appoggio esterno della Nato e dell'Occidente. Per quanto riguarda, invece, il capo del Cremlino appare evidente che abbia perso la "guerra lampo" che aveva immaginato e, perciò, l'unico asso nella manica a sua disposizione è sapere "che la Nato resterà distante dal campo di battaglia", scrive Capuozzo. "La cosa che unisce i due giocatori – no, non dimentico che uno è l’aggressore e l’altro l’aggredito – è il tempo, che non è eterno per entrambi. Invadere costa, e resistere anche. Ma è un costo pagato innanzitutto dai civili", sottolinea il noto giornalista. Capuozzo, infine, mette in evidenza "uno strafalcione" compiuto ieri dal quotidiano La Stampa che ieri ha pubblicato "la foto di quell’anziano che porta la mano agli occhi, davanti alla strage dei suoi coetanei a Donetsk, per un colpo sparato dall’esercito ucraino, anche se Kiev dice che si è trattato di fuoco amico, un’auto strage". Nonostante ciò, il titolo del giornale diretto da Massimo Giannini è stato "Carneficina”.
Un errore perché gli ha negato "la possibilità di titolare, stamattina, allo stesso modo, se si saprà quello che è successo nel Teatro di Mariupol, dove centinaia di civili avevano trovato rifugio dalle bombe, che invece hanno centrato proprio il teatro, accanto al quale c’erano le scritte, visibili dal cielo: bambini". Insomma, quella russo-ucraina non è solo una guerra militare, ma, come tutti i conflitti, è anche una "grande guerra della propaganda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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