"Zero limiti alla libertà d'espressione. La lotta è contro ogni discriminazione"

L'europarlamentare macroniano difende le ragioni del provvedimento. "Eviteremo anche le sponsorizzazioni da parte di cittadini non Ue"

"Zero limiti alla libertà d'espressione. La lotta è contro ogni discriminazione"

L'onorevole Sandro Gozi, europarlamentare di Renew europe, è il relatore del provvedimento sulla trasparenza della pubblicità politica.

C'è un rischio legato alla trasparenza?

«Vogliamo rispondere alla domanda di più trasparenza delle attività politiche, a cominciare dalla pubblicità politica, e proteggere le nostre democrazie dalle ingerenze di potenze straniere. Vogliamo dare seguito ai risultati e alle proposte della commissione d'inchiesta sulle ingerenze straniere e la disinformazione. Dal voto a favore o contro capiremo se vogliamo cominicare a fare sul serio oppure no. Non limitiamo assolutamente la libertà di espressione di ognuno di noi, limitiamo lo strapotere di amplificazione delle grandi piattaforme digitali senza il consenso dei cittadini. Inoltre, lottiamo contro le discriminazioni, eliminiamo gli ostacoli esistenti che impediscono di prestare servizi di pubblicità politica a livello europeo. In questo modo, aumentiamo la libertà di tutti e diamo la possibilità ai partiti politici europei di fare delle campagne veramente transazionali anziché dover essere bloccati da 27 legislazioni nazionali diverse. E questo andrà a vantaggio anche di tante imprese di servizi di pubblicità politica europee, a cui garantiamo maggiore sicurezza giuridica».

Che c'entra Cambridge Analitica?

«Lo scandalo di Cambridge Analitica era basato su 87 milioni di dati personali osservati, raccolti e usati senza il consenso dei cittadini. Con le norme che proponiamo, questo non sarebbe più possibile, con beneficio di tutti e sopratutto dei nostri dati più sensibili e personali e delle nostre democrazie. Evitiamo anche sponsorizzazioni da parte di attori non cittadini UE. Allo stesso tempo, le nostre proposte non limitano né interferiscono in alcun modo con i discorsi politici e le opinioni politiche liberamente espresse. Regoliamo unicamente i servizi di pubblicità politica che vengono remunerati. Aggiungo poi che ovviamente i partiti politici potranno continuare a informare e comunicare con i loro iscritti in modo del tutto libero».

Il Qatargate non è un problema maggiore?

«Credo che il benaltrismo sia il nostro peggior nemico. Dobbiamo rafforzare la trasparenza di tutta l'attività politica. Con la nostra proposta non vietiamo nulla, ma se io come candidato vengo finanziato da lei per un servizio di pubblicità politica, il cittadino che legge il mio post ha diritto di sapere che sono candidato, che il post è pubblicità politica e che lei mi ha finanziato».

Sulle denunce degli avvocati della Kaili?

«Quanto denunciato dagli avvocati di Eva Kaili è gravissimo. So bene che vado controvento e che è impopolare richiamare il rispetto dello stato di diritto per una parlamentare in carcere.

Ma credo che se veramente la figlia di Eva Kaili è stata usata come strumento di pressione per farla confessare, questo vada denunciato. Se accadesse in un lontano paese extraeuropeo, probabilmente avremmo fatto già una risoluzione. Avviene a due chilometri da noi, e il silenzio regna sovrano anche ai più alti livelli del Parlamento».

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