In casa dem si prova davvero di tutto per arrivare pronti al prossimo incontro elettorale con i cittadini: Nicola Zingaretti, ad esempio, sembra aver deciso di giocare la carta delle assunzioni proprio in concomitanza della campagna elettorale.
Ieri mattina, sul bollettino ufficiale della Regione Lazio, sono infatti comparsi tre concorsi per seicento aspiranti a lavori nel pubblico impiego. Bella mossa, specie in un momento economicamente difficile come questo, in cui sono tanti a sognare un posto di lavoro.
A quanto pare erano in pochi, in Regione, a sapere della novità, solo ai piani alti si parlava della questione. Ed ecco spuntare i concorsi. Sul tavolo, ben 40 posti come assistente di area tecnica al Nue - 112, 295 per i centri per l'impiego come "esperto mercato e servizi per il lavoro", e 249 come assistente mercato e servizi per il lavoro, ancora una volta in ambito dei centri per l'impiego. Guarda caso, le domande di partecipazione potranno essere presentate entro la fine del mese di settembre, ossia cinque giorni dopo le elezioni parlamentari.
A voler pensar male, verrebbe proprio da dire che la cosa è stata ben organizzata. Magari qualche cittadino in difficoltà economiche avrà più voglia di dare il suo voto, se da una parte ci sarà la promessa di trovare ad attenderlo un posto nel pubblico impiego.
Ma non finisce qui. C'è infatti una clausula interessante relativa al concorso, vale a dire quella della "stabilizzazione", che punta a tutelare chi già lavora per la Regione, da almeno un anno. Secondo la norma, infatti, ha titolo preferenziale per vincere la selezione chi ha "prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno, nell'amministrazione che ha indetto il concorso", come ricordato da Libero. A questo punto basta pensare a tutti quei membri delle segreterie politiche e degli assessorati che si vedevano ormai in partenza per le elezioni. L'opportunità è sicuramente ghiotta.
È facile ipotizzare che la risposta ai tre
bandi sarà enorme. Una commissione esaminatrice, scelta dal direttore del personale, si occuperà di verificare i candidati. Poi starà al successore di Zingaretti occuparsi delle collocazioni.Intanto i sindacati tacciono.
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