Zingaretti insiste: "Avanti con la battaglia per lo ius culturae"

Il segretario del Partito democratico avvisa gli alleati: "Dobbiamo trovare un'anima altrimenti il governo rischia"

Zingaretti insiste: "Avanti con la battaglia per lo ius culturae"

Nicola Zingaretti non si arrende e rilancia il tema dello ius culturae: "La maggioranza del Paese è favorevole. Ma non drammatizzerei questo tema. Se oggi non ci sono le condizioni non è detto che non si realizzino". Nessun passo indietro dunque dopo il battibecco a distanza con Luigi Di Maio sulla questione dello ius soli: "Serve più rispetto. Di Maio mi ha risposto col sarcasmo. Potrei fare lo stesso. È più importante l’acqua alta? Certo, allora vorrei dirgli che a Venezia piove ancora e lui oggi parla delle preferenze nella legge elettorale". In un'intervista rilasciata a La Repubblica, il segretario del Partito democratico ha parlato in maniera soddisfatta del flash mob delle sardine bolognesi: "Di quella piazza va difesa l’autonomia, ma non rimuoviamo il dato che urlano: 'L’Emilia non si lega' e cantano Bella ciao. Comunque il problema esiste. Con i tre giorni di Bologna abbiamo iniziato a dare delle risposte. In particolare su come recuperare il distacco tra partiti e cittadini".

"Troviamo un'anima"

All'ordine del giorno anche manovra e governo: "La manovra finanziaria ha un’anima. Il governo ancora no. E se non la trova rischia. Tra tweet, post e rivendicazioni può finire come nel film Wargames, giochi di guerra. Alla fine non ci sono vincitori. In questo caso ce ne sarebbe uno ma non dentro la maggioranza: Salvini". Il governatore della Regione Lazio continua a credere nell'alleanza tra i partiti dell'esecutivo ma ha avvertito i suoi alleati: "Non si può governare insieme da avversari. Alleati è un concetto diverso. Dico di più: chi esercita il potere, cioè occupa posti di responsabilità, scrive leggi e fa le nomine, deve sentire il compito etico di portare avanti un progetto comune. È tutto il contrario, questo, delle alchimie politiche e delle alleanze".

La valutazione nei confronti della maggioranza a suo giudizio è positiva, ma non sono mancati elementi di negatività: "L’esecutivo ha ottenuto importanti risultati ma la cornice politica è stata troppo litigiosa e in certi casi paralizzante. Crediamo in questa alleanza ma serve una svolta. Abbiamo chiesto al premier di preparare un’agenda comune che metta al centro l’urgenza di riaccendere l’economia e la giustizia sociale". E poprio sul ruolo di Giuseppe Conte ha dichiarato: "Per me è naturale chiedergli di fare la sintesi perché non ci interessa piantare le bandierine". Zingaretti si è espresso anche sulla stabilità del governo, per cui Matteo Renzi ha promesso fedeltà: "La nostra posizione è matura, seria, responsabile. Prima di tutto vengono l’Italia e l’Europa. Ognuno può esprimere le proprie idee, ma se si è deciso di governare insieme serve la sintesi. È l’unico modo per guidare un Paese".

"Salvini è debole"

Il segretario del Pd si è detto sicuro della debolezza di Matteo Salvini in occasione delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna: "È molto meno forte di quanto si pensi. Lì si gioca il futuro di quella terra meravigliosa e i suoi abitanti sanno che Salvini vuole utilizzarli per i giochi politici romani. Bonaccini ha protetto molto bene la sua regione. Salvini resta il migliore a raccontare i problemi e il peggiore a risolverli". Ma i sondaggi confermano continuamente che resta stabilmente al di sopra del 30% a livello nazionale: "Infatti non possiamo solo difenderci. Dobbiamo rioccupare gli spazi dominati dall’incultura salviniana e in generale dalle destre europee. La valorizzazione dei territori e della loro funzione diventi una nostra battaglia".

E i dem dovrebbero scommettere sull'idea di Patria: "È lo strumento per essere più protetti. La Patria italiana e quella europea. L’opposto delle nazioni e dei nazionalismi che come si è visto ci espongono soltanto a dei pericoli".

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