Lo zoccolo duro No Vax allontana la quota 90%: 3,2 milioni sono over 50

Senza nemmeno una dose in 9,4 milioni. La media giornaliera è scesa a 212mila sieri

Lo zoccolo duro No Vax allontana la quota 90%:  3,2 milioni sono over 50

La rotta della campagna vaccinale sta per incontrare il banco di sabbia dei No Vax. Finora si è andati avanti a passo spedito «siringando» dapprima i fragili, poi gli entusiasti, quindi i dubbiosi, convinti dalle maggiori libertà garantite dal green pass. Ma grattato il barile dei ragionevoli, si avvicina l'ostacolo degli immarcescibili, refrattari a ogni ragionamento, a ogni appello.

Le cifre sono là, a mostrare la consistenza delle forze in campo. A ieri erano state somministrate 83.192.028 dosi delle 94.910.415 disponibili. Le munizioni anti-Covid, quindi, non mancano. Le persone finora completamente immunizzate sono 41.513.930, vale a dire il 76,86 per cento della popolazione «over 12». La quota 80, considerata dal commissario per l'emergenza pandemica Francesco Paolo Figliuolo un obiettivo strategico - ormai più che altro psicologico, visto che la scienza è giunta alla conclusione che per l'immunità di gregge serve una percentuale vicina al 90 - non sarà raggiunta per il 25 settembre, come sembrava possibile qualche settimana fa, a causa del rallentamento del «fatturato» degli hub vaccinali. Lab24, il sito che elabora i dati per il Sole 24 Ore, ha spostato la dead line al 2 ottobre, estrapolando l'andamento attuale delle vaccinazione (la media mobile degli ultimi sette giorni si è abbassata a 212.686 vaccinazioni quotidiane).

Insomma, prima si correva come un maratoneta kenyota, oggi si corricchia come un runner della domenica. E la colpa è dei talebani dell'antivaccinismo, che non hanno un nome e un cognome (anche se ciascuno di noi ne conosce qualcuno) ma hanno delle cifre. Consistenti. Considerando che ai 41.513.930 completamente vaccinati vanno sommati 3.031.944 italiani che sono in attesa della seconda dose, tardivi volontari dell'esercito dei «buoni», ci sono quasi 10 milioni di italiani che finora non hanno partecipato all'opera collettiva della ripartenza: sono 9.464.027 i non vaccinati. E di essi oltre la metà (5.160.146) sono nelle fasce di età più attive, tra i 30 e i 59 anni: 1.613.114 sono i trentenni, 1.928.368 sono i quarantenni e 1.618.664 sono i cinquantenni. Sono loro i No Vax duri e puri. E quelli più pericolosi, perché lavorano, accompagnano i figli a scuola, vanno al ristorante e a fare la spesa, viaggiano. In termini di rischio invece preoccupano di più i 3.289.007 over 50 senza ancora una dose: sono i più fragili, quelli che se si dovessero infettare rischierebbero maggiormente di finire in terapia intensiva o di morire. Basta guardare le curve storiche delle vaccinazioni per classi di età. Il 22 giugno, si vaccinavano 119.627 cinquantenni. Tre mesi dopo, il 22 settembre, erano 27.499, con un calo del 335 per cento. Il 22 giugno si vaccinavano 61.295 ventenni, il 22 settembre erano 40.453, il 51,52 per cento in meno. Del resto i 2.633.538 italiani tra i 12 e i 29 anni che non si sono ancora recati al più vicino hub, risentono, oltre che di un po' di pigrizia, del ritardo con cui è partita la campagna di immunizzazione per i più giovani, che per il resto si sono dimostrati molto più sensibili al richiamo del vaccino. Basti dire che i ventenni hanno già fatto meglio dei trentenni e i quarantenni, con solo il 18,48 per cento di non ancora vaccinati contro il 23,74 e il 21,95 delle altre due decadi.

Per raggiungere il 90 per cento di interamente vaccinati bisogna toccare i 48.608.911 over 12. Mancano all'appello 4.063.037 renitenti. Considerando anche le seconde dosi, servono altre 11.158.

018 punture (al netto delle monodosi, che sono abbastanza infrequenti). Al ritmo di somministrazione attuale basterebbero una cinquantina di giorni per farcela, arriveremmo agli inizia di novembre. Le fiale, come visto, ci sono. Mancano le braccia da «bucare». Braccia rubate all'incultura.

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