Da Porta Ticinese fino a via Savona: il no global occupa

Dopo lo sgombero da «LabZero», gli autonomi si spostano in un’altra casa. De Corato: «La proprietà faccia querela»

Da Porta Ticinese 
fino a via Savona: 
il no global occupa

Come al gioco dei «quattro cantoni»: lasci un angolo e ne occupi un altro, evitando che il giocatore al centro ti intercetti. Così, appena ultimato lo sgombero di «LabZero» al Ticinese, dopo un presidio e un corteo, gli anarchici hanno occupato un stabile dismesso in via Savona. Con la polizia in mezzo che ha inutilmente cercato di evitare il «trasloco», distribuendo anche un bel po’ di randellate.
Ora gli antagonisti cantano vittoria e chiamano tutti alla mobilitazione generale. Serve di tutto per consolidare l’occupazione: detergenti per pulire le stanze, reti e materassi per dormirci, cibo e generi di conforto. E intanto la Questura sta cercando di individuare la proprietà dell’edificio. Senza una sua querela/richiesta di tornare in possesso del «bene» non si può intervenire. E procedere a nuovo sgombero cui seguirà, facile immaginare, una nuova occupazione e così via.
L’ultimo sfratto, come detto, l’altra mattina alle 9 quando oltre 100 tra carabinieri e poliziotti si erano presentati al civico 83 di Ripa Ticinese, palazzina di quattro piani, con trenta alloggi, di proprietà del Comune. Stabile dichiarato pericolante e per questo liberato dei legittimi inquilini a cui si sono però progressivamente sostituiti una sessantina di abusivi, in maggioranza squatter, anarchici, rasta e punkabbestia, che hanno dato vita al centro sociale «Laboratorio Zero». Ma anche studenti e lavoratori che, si sospetta, abbiano pagato qualcosa al centro sociale per poter occupare. Lo sgombero, al netto di qualche insulto e una breve occupazione della strada, è poi finito senza incidenti.
Alle 21 circa gli occupanti si sono presentati per un presidio in piazza XXIV Maggio, con la partecipazione di vari altri centri sociali. Musica a palla e birra a gogò, poi dopo un’ora è partito il corteo: cento persone circa che in porta Genova hanno effettuato un’abile manovra diversiva. Tutti di corsa su per il cavalcavia che dà su via Orseolo, obbligando a un giro ozioso i mezzi delle forze dell’ordine che seguivano. Giù dal ponte, tutti via a perdifiato verso via Savona, dove al civico 18 altri antagonisti, senza farsi notare, erano già entrati in un enorme edificio a tre piani, con decine e decine di appartamenti. Nel tentativo di bloccare l’occupazione si accedevano mischie furibonde, con inseguimenti e manganellate da parte della polizia cui gli antagonisti replicavano lanciando bottiglie e oggetti vari. Con una variante maramalda, quando gli anarchici-assediati, al posto dell’olio bollente, hanno lanciato secchiate di urticante varechina sugli agenti-assedianti. Senza tuttavia che nessuno tra i contendenti riportasse danni degni di cure mediche.

Gli anarchici si disperdevano poi per le strade lasciando uno di loro in mano alla Digos che provvedeva a identificarlo e denunciarlo per resistenza. E intanto l’occupazione continua, sotto l’occhio degli agenti della Digos.

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