Vito de Ceglia
Pollice in alto e sorriso ritrovato. Dieci minuti dopo lestenuante Comitato portuale, durato circa due ore, Giovanni Novi arriva nella sala dei Capitani di Palazzo San Giorgio e si sfoga: «Chi la dura la vince». È lepilogo di una giornata campale, conclusasi con le dimissioni coatte di Sandro Carena. Ottiene così il via libera del «parlamentino» del porto - con 19 voti favorevoli e sei astenuti (agenti marittimi, terminalisti, industriali, spedizionieri, armatori e dogane) - la richiesta del presidente dellAuthority di revocare dallincarico il segretario generale. Ha lottato da solo come un leone, ha affrontato la sfida di petto, e alla fine il vincitore morale, e forse anche politico, è rimasto lui: Giovanni Novi. Che ammette tra il serio e il faceto: «Non cè stato nessun contrasto in Comitato, tutto è andato bene: io avevo chiesto le dimissioni di Carena, e lui le ha date».
Carena, però, resterà nella struttura dellAuthority come direttore generale, ruolo peraltro che ha ricoperto anche nella passata gestione Gallanti-Capocaccia. Con lo stesso trattamento economico. La sua delega sarà quella di coordinare e dirigere una «specifica unità per la logistica, interporti, sviluppi ferroviari, relazioni comunitarie con connesse deleghe di firma e poteri». Non solo.
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