Precedenti E la stele tornò ad Axum

La stele di Axum fu realizzata tra il I e il IV secolo, probabilmente da artisti egiziani. Essa era frantumata in tre tronconi, quando la trovarono i soldati italiani durante la guerra d’Etiopia, nel 1935. La stele, sezionata in sei parti venne trasportata fino a Roma, dove fu collocata il 28 ottobre 1937 in Piazza di Porta Capena. L’Italia si propose di restituire la Stele all’Etiopia, il 15 settembre 1947. Nel 1969 infine il ministero degli Esteri decise di rinviarla alla corte dell’imperatore Haile Selassie. Questi tuttavia la rifiutò dichiarandola un suo dono personale agli italiani. Le successive vicende politiche etiopiche, la deposizione del re nel 1974 e la rinnovata richiesta di restituzione del nuovo governo, rimisero in moto l’obelisco. In Italia ci furono tuttavia perplessità sull’opportunità di restituire il monumento, che alla fine venne prima restaurato nell’ottobre 2002, e poi smontato il 7 novembre dello stesso anno. Numerose polemiche accompagnarono lo smantellamento, che fu contestato in particolare da Vittorio Sgarbi. Il primo frammento dell’obelisco ripartì per l’Etiopia il 18 aprile 2005 e il suo ritorno fu accolto con grandi festeggiamenti. Però la stele rimase smontata, abbandonata ed esposta alle intemperie nel Parco Archeologico di Axum.

Tanto che Vittorio Sgarbi e il sindaco di Roma Alemanno chiesero indietro l’obelisco per salvarlo dal degrado. Il 4 giugno 2008, grazie sempre a fondi italiani, è stato aperto il cantiere ad Axum per ricomporlo. Resta il fatto che è molto meno visitabile ad Axum di quanto lo fosse a Roma.

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