Felicita Donalisio
Un importante evento formativo e una proficua occasione di confronto sugli ultimi traguardi della chirurgia refrattiva: così può essere definito il «Presbiopia Day», convegno annuale organizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Refrattiva (SICR, www.sicr.it), che si è tenuto a Brescia il 24 giugno scorso interamente dedicato alle novità per la correzione della presbiopia. Roberto Pinelli, direttore scientifico dell'Istituto Laser Microchirurgia Oculare di Brescia (ILMO, www.ilmo.it) e presidente di SICR e l'americano Ralph Chu, fondatore del Chu Vision Center e universitario del Minnesota si sono alternati in sala operatoria per mostrare ai numerosi partecipanti italiani le diverse tecniche chirurgiche corneali che oggi consentono di porre rimedio al problema visivo che sopraggiunge inesorabilmente in tutti con il passare degli anni. «Il successo del meeting, deriva dalla novità per i partecipanti non solo di assistere a chirurgia in diretta, ma di poter visitare personalmente già operati o che si stanno per sottoporre a chirurgia refrattiva. Ciò rappresenta un'ulteriore conferma per SICR, che collabora con le principali istituzioni del mondo alla definizione di linee guida e allo studio delle innovazioni della strumentazioni chirurgica e delle tecniche di chirurgia refrattiva», afferma Roberto Pinelli.
Le tecniche oggi disponibili sono tante ed è necessario che il chirurgo le conosca tutte per offrire quella più adatta ad ogni persona. Questo concetto è stato un tema trasversale a tutto il convegno che ha inoltre presentato i risultati del gruppo di ricerca internazionale sul trattamento del cheratocono con riboflavina e raggi UVA (C-3 Riboflavina), approccio di cui oggi si parla nei congressi di oftalmologia, e che ha in SICR il referente italiano. Un'attenzione particolare è stata riservata alle tecniche corneali per la correzione della presbiopia: la LASIK multifocale presbiopica e la CK. «Si tratta di due metodiche che stanno riscuotendo grandi consensi sia per la loro sicurezza ed efficacia, sia per la possibilità di pianificare una strategia chirurgica personalizzata alle diverse esigenze visive», osserva il presidente. La LASIK è tradizionalmente utilizzata in caso di miopia, ipermetropia e astigmatismo e modella la curvatura della cornea con il laser ad eccimeri. In presenza di presbiopia si crea volutamente una cornea multifocale, disegnata specificamente per consentire la buona visione simultaneamente da lontano e da vicino. L'intervento è bilaterale, ed è proponibile sia a coloro che non hanno mai accusato problemi visivi prima dell'insorgenza della presbiopia, sia a chi invece portava già gli occhiali. La CK, invece, monolaterale, utilizza le radiofrequenze di conduzione, noculate nello strato più superficiale della cornea per cambiarne impercettibilmente, ma in maniera precisa e calcolata, la curvatura e far fronte così alla presbiopia. «Ormai non c'è paziente, oltre i 40 anni di età, che non chieda un progetto chirurgico per risolvere anche la presbiopia. La ricerca internazionale oggi consente al chirurgo refrattivo di poter contribuire alla soluzione o riduzione del sintomo presbiopico nella maggior parte dei propri pazienti.
A tutti è stato dato appuntamento per il congresso SICR del prossimo anno (22-24 giugno 2007), che vedrà riuniti i più grandi ricercatori del mondo nel campo della chirurgia refrattiva.
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