Andare prima in pensione: ecco tutti i trucchi

Esistono alcuni strumenti poco noti che consentono di ridurre gli anni di lavoro necessari

Andare prima in pensione: ecco tutti i trucchi
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Molti lavoratori desiderano anticipare il momento della pensione, ma districarsi tra le normative in continuo cambiamento può essere complesso. La legge di Bilancio 2025 ha introdotto alcune modifiche senza però stravolgere il sistema basato sulla riforma Fornero. Attualmente per la pensione di vecchiaia servono almeno 67 anni di età e 20 di contributi, mentre per quella anticipata sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Tuttavia, esistono alcuni strumenti poco noti che consentono di ridurre gli anni di lavoro necessari.

Le soluzioni possibili

Una delle soluzioni possibili è la riunione dei contributi nella Gestione Separata, che permette di ottenere la pensione con soli 15 anni di contributi, ma solo al compimento dei 71 anni, oppure a 64 anni se si dispone di almeno 20 anni di contributi e l’importo della pensione è pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Questa opzione è accessibile a chi ha almeno un mese di contributi nella Gestione Separata, meno di 18 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 1995 e almeno cinque anni accreditati dopo il 1° gennaio 1996.

Le deroghe previste dalla legge Amato

Un’alternativa è rappresentata dalle deroghe previste dalla legge Amato, che consentono di andare in pensione con soli 15 anni di contributi invece dei 20 normalmente richiesti. Questa possibilità è riservata a chi ha completato tutti i versamenti entro il 31 dicembre 1992, a chi ha ottenuto l’autorizzazione ai versamenti volontari prima di tale data o a chi ha almeno un contributo settimanale versato prima del 1996 e un’anzianità lavorativa di almeno dieci anni caratterizzata da periodi inferiori alle 52 settimane annue.

Requisito contributivo

Per chi si avvicina alla pensione ma non ha ancora raggiunto il requisito contributivo necessario, un’opzione utile può essere il riconoscimento dei contributi figurativi, che vengono accreditati dall’Inps per determinati periodi di interruzione o sospensione del lavoro. Tra questi rientrano il servizio militare, la maternità fuori dal rapporto di lavoro, periodi di malattia o infortunio, aspettativa per cariche sindacali o elettive. Alcuni di questi contributi vengono attribuiti automaticamente, mentre per altri è necessario presentare domanda.

Adesione a fondo pensione complementare

Un ulteriore strumento per anticipare la pensione è l’adesione a un fondo pensione complementare, che offre la possibilità di usufruire della RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata). Questo meccanismo permette di lasciare il lavoro fino a cinque anni prima se si possiedono almeno 20 anni di contributi, o addirittura dieci anni prima nel caso di disoccupati di lunga durata.

Contratto di espansione

Infine, chi lavora in aziende con almeno 50 dipendenti può valutare il contratto di espansione, un accordo tra impresa e sindacati che consente ai dipendenti a cui

mancano fino a cinque anni alla pensione di interrompere anticipatamente l’attività lavorativa. In questi casi, l’Inps eroga un’indennità mensile, finanziata dall’azienda, fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici.

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