I punti chiave
Un fulmine a ciel sereno per circa mille pensionati italiani che vivono in Bulgaria. Attirati da un costo della vita più basso e da vantaggi fiscali, per oltre 35 anni hanno percepito le loro pensioni senza trattenute. Ora, però, un cavillo burocratico innescato dall’Agenzia delle Entrate e reso operativo dall’Inps impone il pagamento retroattivo delle imposte, stravolgendo le loro vite. La situazione ha provocato disperazione e rabbia tra i pensionati, con proteste che si stanno rapidamente organizzando contro quella che definiscono un’ingiustizia senza precedenti.
La vicenda
Secondo quanto stabilito dalla convenzione siglata a Sofia il 21 settembre 1988 tra l’Italia e la Bulgaria, le pensioni dei cittadini italiani residenti in Bulgaria erano esenti da tassazione. Tuttavia, a partire dal giugno 2023, l’Inps ha deciso di cambiare le regole, stravolgendo un’interpretazione consolidata da decenni: le pensioni devono ora essere tassate. Questo cambiamento ha avuto un impatto devastante sugli assegni previdenziali, riducendone l’importo e causando difficoltà economiche a molti pensionati che non riescono pagare affitti, bollette e medicine. La misura, del tutto inattesa, si pone in netto contrasto con il precedente utilizzo della convenzione che garantiva l’esenzione fiscale ai pensionati italiani residenti in Bulgaria e tassati in quel Paese. Il documento specifica che “l'Inps ha deciso di ignorare la residenza fiscale come criterio principale per l'applicazione della convenzione, concentrandosi invece sulla cittadinanza”.
La denuncia al ministro Leo
Sul caso, l’avvocato Margherita Kosa in una lettera indirizzata al vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, per conto dell’Associazione pensionati italiani in Bulgaria, ha affermato “alcuni pensionati non hanno ricevuto completamente i loro ratei mensili a causa di conguagli fiscali elevati e sanzioni severe, che sono retroattive fino a sette anni”. Il legale, sottolinea che “la Bulgaria ha chiesto all'Italia di rivedere questa interpretazione per evitare violazioni del diritto europeo, ma l'Italia ha rifiutato”.
Le conseguenze
L’Inps ha utilizzato l’interpretazione dell’interpello per imporre trattenute su tutte le pensioni, ignorando il fatto che questo tipo di chiarimento non dovrebbe vincolare altri contribuenti. Pensionati come Luigi De Stefani, trasferitosi in Bulgaria oltre vent’anni fa, si sentono traditi: avevano organizzato la loro vita secondo norme che ora vengono disattese, trovandosi improvvisamente in difficoltà economiche. Molti si sono visti costretti a intentare cause legali, spesso costose, senza però ottenere benefici concreti, nonostante alcune sentenze di primo grado favorevoli. Alcuni hanno dovuto lasciare la Bulgaria e trasferirsi altrove, stravolgendo nuovamente le proprie vite. Questi cittadini chiedono giustizia e il rispetto di regole che per anni hanno garantito loro una vita dignitosa, sottolineando come questa situazione stia minando la fiducia nelle istituzioni italiane.
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