La previdenza sociale resta uno dei temi più caldi che il governo Meloni dovrà affrontare nelle prossime settimane. La legge di Bilancio, che sarà varata entro il 31 dicembre, lascia aperti ancora molti nodi in materia di pensioni e il sottosegretario all'Economia Federico Freni in un’intervista al quotidiano Il Messaggero ha provato a chiarire alcuni punti fondamentali. “Quota 41 – ha affermato – è un metodo, non uno spot. Solo ragioni di costo hanno richiesto l'inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni, ma il futuro è verso l'azzeramento progressivo del limite di età. Quindi si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età”.
Opzione donna
È questa la prospettiva del governo per la flessibilità in uscita riguardante le pensioni del futuro. Freni ha parlato anche di Opzione donna.“Purtroppo – ha evidenziato – non era sostenibile economicamente. Ma si tratta di una misura che intercetta un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte. Vedremo di trovare una quadra migliorativa”. Sempre in ambito di previdenza sociale, il sottosegretario all’Economia ha sottolineato che si è scelto “di supportare in modo deciso i redditi medio bassi, limitando la rivalutazione previdenziale solo a determinate fasce. È stata una scelta politica, ma nei prossimi mesi l'andamento dell'inflazione sarà il parametro per le nostre scelte”. In merito ai rilievi della Ragioneria dello Stato alla manovra, “rispetto agli ultimi cinque anni – ha spiegato Freni – quest'anno la nota è stata di gran lunga la meno dura: un solo stralcio e alcuni rilievi marginali. Ricordo anni, anche in tempi recentissimi, con oltre sessanta rilievi e quasi quindici stralci. Ma è fisiologico che sia così: è giusto che vi sia sempre un controllo a valle che garantisca l'equilibrio contabile”.
La manovra finanziaria
Il ministero dell'Economia, intanto, ha rivendicato la prudenza finanziaria della manovra: “Quella approvata dalla Camera – ha continuato Freni –è una legge di Bilancio prudente, all'insegna del buonsenso, con una larga parte dedicata all'energia, come è giusto che sia. Abbiamo però avviato un percorso netto e deciso, in chiara discontinuità con il passato, dando un tratto politico ai provvedimenti economici, nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori”. Il sottosegretario ha ribadito che c'è ancora molto da fare.
Oltre al completamento di Quota 41, si deve mettere mano alla definitiva ristrutturazione del sistema fiscale e alla definizione di politiche energetiche e di sviluppo che guardino al futuro e non al passato. “Abbiamo messo da parte molte idee e molte proposte – ha concluso Freni - ma ci aspettano cinque anni di governo, il tempo non mancherà”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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