Pensione netta, ecco come calcolarla

Il calcolo aiuta a stimare il reddito post-lavorativo e a valutare se integrare la previdenza obbligatoria con soluzioni aggiuntive, come un fondo pensionistico

Pensione netta, ecco come calcolarla
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Sapere quanto sarà la propria pensione netta rispetto allo stipendio o al lordo è essenziale per pianificare il proprio futuro finanziario. Questo calcolo aiuta a stimare il reddito post-lavorativo e a valutare se integrare la previdenza obbligatoria con soluzioni aggiuntive, come un fondo pensionistico. In ogni caso per determinare l’importo netto è importante considerare variabili come inflazione, rivalutazioni e il tasso di sostituzione rispetto all’ultima retribuzione. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.

Come si calcola

La pensione futura si calcola moltiplicando il montante contributivo, cioè la somma dei contributi versati durante la carriera lavorativa, per il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età in cui si va in pensione. Per stimare l’importo, è necessario conoscere il montante contributivo accumulato, l’età prevista per il pensionamento (che varia in base al tipo di pensione, come i 67 anni per quella di vecchiaia o i 59-61 anni per Opzione Donna) e i coefficienti di trasformazione applicabili, che cambiano in base all’anno e all’età del lavoratore. Nel 2024, i coefficienti di trasformazione specifici saranno utilizzati per calcolare l’importo delle pensioni contributive.

Il servizio Inps

Il servizio onlineLa mia pensione futura” dell’Inps permette di verificare i contributi accreditati e segnalare eventuali periodi mancanti grazie alla funzione di segnalazione contributiva. Inoltre, consente di conoscere la data in cui si maturerà il diritto alla pensione, sia di vecchiaia che anticipata, e di calcolare un importo stimato della pensione a moneta costante, ovvero senza considerare l’inflazione. È possibile ottenere anche una stima del tasso di sostituzione, ovvero il rapporto tra la prima rata di pensione e l’ultimo stipendio percepito. Per ottenere un’analisi più approfondita, lo strumento consente di simulare diversi scenari, ad esempio modificando la data prevista di interruzione dell’attività lavorativa, ipotizzando variazioni del Pil futuro (+1,5% o +1% annuo) o del proprio andamento retributivo/reddituale (da un incremento stabile allo scenario più favorevole). Inoltre, è possibile selezionare il fondo previdenziale su cui basare la simulazione. Questo servizio è rivolto ai lavoratori con contribuzione accreditata presso i Fondi e le Gestioni gestiti dall’Istituto.

Il tasso di sostituzione

Negli ultimi anni il tasso di sostituzione si è ridotto a seguito delle riforme pensionistiche Dini e Fornero, penalizzando in particolare le nuove generazioni. In passato, il sistema retributivo permetteva di ottenere una pensione vicina all’80% dell’ultimo stipendio, con una decurtazione del 20%. Con il sistema contributivo, invece, il massimo raggiungibile è il 70%, ma solo accumulando molti anni di contributi. Mediamente, con 40 anni di contributi si arriva al 60% dell’ultima retribuzione, mentre con 30 anni l’importo scende al 48%, riducendo quasi della metà l’assegno rispetto allo stipendio. Per esempio chi guadagna 2mila euro al mese può aspettarsi una pensione compresa tra 1.600 e mille euro, in base a parametri come gli anni di contributi e le normative applicabili.

Per calcolare la pensione netta, si parte dall’importo lordo e si sottraggono le tasse, ovvero Irpef e addizionali comunali e regionali, tenendo conto delle detrazioni spettanti. La formula da applicare è: pensione netta uguale a pensione lorda meno la somma di Irpef e addizionali, al netto delle detrazioni.

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