Pensione di reversibilità: come cambiano gli importi

La normativa da gennaio 2023 prevede l’estensione del diritto alla misura anche ai nipoti maggiorenni, orfani da genitori e coloro che sono categorizzati come inabili a lavorare

Pensione di reversibilità: come cambiano gli importi
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Sono diverse le riforme in atto sul fronte previdenziale, anche la pensione di reversibilità ha subito dei cambiamenti. Con le nuove misure possono beneficiare della somma nel caso in cui i nonni fossero deceduti anche i nipoti maggiorenni, orfani dei genitori e inabili al lavoro. Le novità sono dovute alla necessità di un adeguamento al tasso di inflazione che tra il mese di maggio e quello di giugno ha superato l’11%.

La pensione di reversibilità

Gli aumenti in questione previsti dalla legge finanziaria del 2023 sono finalizzati a limitare la perdita di potere d’acquisto. In generale gli incrementi finali in ambito pensionistico possono essere al massimo del 7,3%. Nello specifico le pensioni di reversibilità sono uno strumento per sostenere i familiari al quale è venuto a mancare un parente lavoratore o pensionato. La prestazione verrà comunque corrisposta nell’ipotesi in cui il soggetto deceduto abbia quindici anni di anzianità in termini contributivi e assicurativi nonostante non sia stato maturato il diritto alla pensione. Un altro caso riguarda l’aver raggiunto cinque anni di anzianità assicurativa e contributiva a patto che tre di questi precedano la data del decesso.

Chi può beneficiarne

Coloro che possono trarre beneficio dalla pensione di reversibilità sono il coniuge o un soggetto che si sia unito civilmente. La misura spetta anche al titolare di un assegno divorzile. La prole può usufruire della misura a condizione che abbia 21 anni e non svolga alcun tipo di lavoro. Sono inclusi anche i figli fino a 26 anni di età nel caso in cui siano iscritti ad un corso di laurea e non svolgano alcuna attività lavorativa. I figli disabili, invece, possono favorire della prestazione se a carico della persona pensionata, in questo caso non vi è alcun limite d’età. La normativa da gennaio 2023 prevede l’estensione del diritto alla reversibilità anche ai nipoti maggiorenni, orfani da genitori e coloro che sono categorizzati come inabili a lavorare.

Le cifre

L’importo della pensione di reversibilità viene calcolato in base al grado di parentela di chi percepirà la misura. L’erogazione dell’importo è del 100% se il beneficio viene tratto da coniuge e da due o più figli. Nel caso in cui si tratti solo del coniuge la cifra è del 60%. Per un solo figlio si sale al 70%. Se gli aventi diritto sono un figlio e il coniuge o due figli e nessun coniuge la cifra arriva all’80%. La misura è cumulativa agli altri redditi personali con il requisito che non venga superato il limite di 22.315 euro all’anno. Nell’ipotesi in cui venga oltrepassata la soglia in questione si registrerà una riduzione del 25% se l’importo è superiore a tre volte il trattamento minimo annuo del fondo pensioni lavoratori dipendenti. Nel caso in cui la cifra superi quattro o cinque volte la somma minima annuale del medesimo fondo la riduzione ammonta rispettivamente al 40% e al 50%.

Le riduzioni

Nello specifico le riduzioni della pensione di reversibilità considerando l'adeguamento all'inflazione pari al 5,4% e la cifra minima in termini di trattamento del prossimo anno di 598,61 euro, lè riduzioni ammonteranno a:
• nessuno taglio per redditi entro il limite di 23.345,79 euro;
• 25% per redditi compresi tra 23.345,79 euro e 31.

127,72 euro;
• 40% per redditi compresi tra 31.127,72 e 38.909,65 euro;
• 50% per redditi superiori a 38.909,65 euro.

La riduzione non si applica se i beneficiari sono figli minori di 18 anni, ai figli inabili e studenti.

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