Pensioni: da gennaio al via le rivalutazioni. Tutti i calcoli fascia per fascia

A dicembre arriva il primo anticipo, da gennaio assegni aggiornati. Dal 2025 serviranno più contributi per le pensioni anticipate. Adeguamento speranza vita dal 2025 e non nel 2027

Pensioni: da gennaio al via le rivalutazioni. Tutti i calcoli fascia per fascia
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La manovra cambia gli assegni pensionistici. Ecco le novità all’interno del mondo della previdenza che porteranno a modifiche sostanziali in merito alla quota che si percepirà. In questo frangente è molto importante considerare la nuova indicizzazione che viene modificata in termini percentuali per i vari assegni. Qui di seguito tutti i calcoli.

L’anticipo di dicembre

Ci sono dei cambiamenti rispetto decreto Anticipi che indicava novembre come mensilità in cui i pensionati avrebbero ottenuto l’anticipo del conguaglio dedicato all’adeguamento degli assegni. Il testo pubblicato il 18 ottobre in Gazzetta ufficiale ha inserito la data dell’1 dicembre. Questo significa che i pensionati potranno attuare il conguaglio per calcolare la perequazione. Si tratta di uno 0,8% che serve a ottenere l’inflazione all’8,1% del 2022.

I calcoli

In merito ai trattamenti pensionistici viene riconosciuta al 100% la rivalutazione dell’assegno se questi sono pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo Inps. La rivalutazione aumenta di cinque punti percentuali (dall’85 al 90%) se gli assegni considerati vanno dalle quattro alle cinque volte il minimo. In quest’ultimo caso l’incremento va dai 2mila ai 2500 euro circa. Per quanto riguarda gli assegni che ammontano dalle 5 alle 6 volte il minimo si considera il 53% e il 47% per quelli tra le 6 e le 8 volte. I punti percentuali sono 37 per quelli tra 8 e 10 volte. Per quanto riguarda i trattamenti che oltrepassano le 10 volte il minimo si dovrebbe imboccare la strada della riduzione dal 32% al 22%.

Gli adeguamenti alla speranza di vita

Inoltre dall'anno 2025 potrebbero non bastare più 42 anni e 10 mesi di contributi oltre ai tre mesi di finestra mobile per accedere alla pensione anticipata indipendentemente dall'età ovvero 41 e 10 mesi per le donne. Come a definito nella bozza della manovra il periodo in cui non vengono previsti gli adeguamenti alla speranza di vita viene anticipato dalla fine del 2026 alla fine del 2024.

Gli incrementi

Per quanto riguarda i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dal 1996 l’importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione aumenta. Come previsto dalla bozza il rialzo con un incremento di almeno 20 anni di contributi versati va da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale. I valori riguardanti il 2023 da 1.409 euro a 1.660. Non viene più considerato il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Sarà necessario raggiungere l’importo dell’assegno sociale nel 2023 di 503,27 euro. In merito ai 91 articoli inseriti nella manovra ne abbiamo parlato in questo articolo.

Quota 104

Viene inserita anche Quota 104 che riguarda la pensione anticipata con almeno 63 anni di età, nel 2023 erano 62 con 41 anni di contributi.

All’interno della bozza della manovra chi sceglierà questa opzione potrà godere di una riduzione dell’importo riguardante la quota retributiva correlato all’età di uscita. Il tempo da attendere per ottenere la pensione una volta raggiunti i requisiti viene modificato da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico.

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