Troppi pensionati rispetto a chi lavoro: il 2030 l'anno dell'allarme

A partire dal 2030, la spesa pensionistica lieviterà notevolmente e supererà il 16% del PIL entro il 2042

Troppi pensionati rispetto a chi lavoro: il 2030 l'anno dell'allarme
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La spesa pensionistica in Italia è destinata a crescere in modo significativo nei prossimi anni. L’incremento importante è una vera e propria sfida finalizzata a sostenere il sistema previdenziale del paese. I dati sono riportati nella Nota di aggiornamento al Def approvata dal governo Meloni. Ecco perché in questo frangente si presenta un vero e proprio allarme nei confronti della sostenibilità del sistema pensionistico del Belpaese.

Indicizzazione

Uno dei fattori principali che contribuiscono all'aumento della spesa pensionistica è l'effetto dell'indicizzazione. L’Italia nel 2024 vedrà un aumento dedicato a questo tema quindi le pensioni saranno costantemente aggiornate in base all'inflazione dell'anno precedente, portando a un incremento degli assegni.

Il cambiamento demografico

Anche il cambiamento demografico è fondamentale in questo frangente. Nonostante ci siano dei requisiti minimi di accesso al pensionamento per provare a contenere questa tendenza, sembra che l'incremento delle pensioni supererà comunque i risparmi derivanti dai nuovi calcoli contributivi basati sull'intera vita lavorativa. Una previsione che potrebbe mettere in discussione il sistema previdenziale italiano.

Le previsioni

Un dato fondamentale riguarda la previsione a medio-lungo termine presentata dalla Ragioneria generale dello Stato è preoccupante. A partire dal 2030, la spesa pensionistica lieviterà notevolmente e supererà il 16% del PIL entro il 2042. L’incremento è dovuto all’aumento del numero di pensioni rispetto al numero di persone attive nel mercato del lavoro.

La parola al governo

In merito alla questione il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che con l'attuale tasso di natalità del paese, il sistema pensionistico è sotto pressione e richiede interventi strutturali. Nonostante questo, sembra che le riforme, compresa l'eventuale modifica della legge Fornero e il mantenimento di Quota 41, saranno posticipate fino alla fine della legislatura.

La situazione immediata è decisamente complicata anche a causa dell'inflazione. Nel prossimo anno, si prevede un aumento del 7,3% delle uscite pensionistiche, principalmente a causa dell'indicizzazione delle pensioni all'inflazione dell'anno precedente.

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