Preziosi: «Criscito resta» e cessa la contestazione

(...) Preziosi poi rivela che a breve potrebbe arrivare un nuovo portiere: «Ho parlato con Eduardo. Se faremo qualcosa, sarà nel suo interesse. Non escludo niente». In pole c'è sempre Marchetti del Cagliari. La squadra per il patron non corre alcun rischio: «Io sono molto fiducioso, tra quindici giorni vedremo il vero Genoa». Finita l'arringa, Preziosi entra in campo per seguire l'allenamento e dagli spalti si levano cori poco benevoli «Meritiamo rispetto», «La smetti di vendere?». Il presidente si avvicina alla curva e parla una ventina di minuti con la gente. Le telecamere di Sky e Primocanale vengono allontanate in malo modo. Le acque si calmano quando Preziosi rivela che Criscito resterà al Genoa almeno fino a giugno. «Enrico, Enrico», la risposta dei tifosi. Alle 16.20 il patron abbandona il Pio tra gli applausi. Più tardi Criscito, Eduardo, Kaladze e l'ultimo arrivato Floro Flores (prestito con diritto di riscatto) si mettono a parlare con qualche tifoso e la contestazione rientra definitivamente.
Intanto Beppe Sculli, dopo aver firmato con la Lazio fino al 2015, si congeda dal Genoa con una lunga lettera: «Vado via con gli occhi lucidi, ma con il sorriso sulle labbra, orgoglioso di ciò che credo di aver dato e fatto per il Genoa».


Sul fronte giudiziario c’è da registrare una nuova richiesta di condanna nei confronti di Preziosi formulata ieri dal sostituto procuratore generale, Luigi Cavadini Lenuzza, in avvio del processo di appello per frode sportiva in merito alla vicenda del presunto accordo sulla partita Genoa-Venezia, nel campionato di serie B 2004-2005, che costò la retrocessione in C1 della squadra. Nel corso dell’udienza, gli avvocati di Preziosi hanno presentato una memoria scritta in cui sostengono che le intercettazioni sono inutilizzabili, chiedendo quindi che il loro assistito venga assolto.

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