Perugia - Raffaele Sollecito e Amanda Knox non si guardano mai nell'aula del tribunale di Perugia. La ragazza americana ascolta attentamente la requisitoria del pm, senza distogliere lo sguardo dal magistrato. Il suo ex fidanzato, invece, legge in silenzio la memoria preparata dai suoi
difensori. I due, accusati dell’omicidio di Meredith
Kercher, seguono in modo diverso le parole del sostituto procuratore Giuliano Mignini. Seduta vicino alla Knox l’interprete che l’ha assistita fin dall’inizio del processo, ma la giovane di Seattle ascolta il magistrato senza ricorrere alla traduzione. In aula anche il padre di Sollecito, Francesco, con accanto la seconda moglie e
l’attuale marito della madre della Knox.
Pesante gioco sessuale Amanda, Raffaele e Rudy Guede la sera in cui è
avvenuto il delitto "hanno pensato di coinvolgere Meredith in un pesante gioco
sessuale" e "Amanda aveva l’occasione di vendicarsi nei confronti di quella ragazza
inglese, troppo seria e morigerata". Così il pubblico ministero, Giuliano Mignini,
ricostruisce in aula la sera dell’omicidio della studentessa inglese, Meredith Kercher,
nel corso della sua requisitoria davanti alla Corte d’assise di Perugia.
La vendetta di Amanda Secondo il pm la ragazza americana "ha covato l’odio per Meredith e quella sera per lei era venuto il momento di vendicarsi di quella smorfiosa, che la rimproverava per le pulizia di casa e che stava sempre con le sue amiche inglesi".
Uso di droghe Per Mignini la Knox, Sollecito e Guede, quella sera "sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e forse di alcol" erano "alla ricerca di emozioni forti". Secondo la ricostruzione fornita in aula dal pm, quando quella notte i tre imputati si recano insieme nel casolare di Via della Pergola, Mez è ancora è sveglia. Tra loro nasce una discussione, forse per la questione della mancanza di soldi lamentata da Meredith, o forse perchè la studentessa inglese era contrariata dalla presenza di Guede in casa. "È da li che è iniziato il calvario di Meredith" ha detto il pm Mignini.
Accusato un innocente "La Knox ha consapevolmente accusato un innocente". Mignini non ha dubbi. "Non ha mosso un dito per discolparlo mentre languiva in carcere. Non fece nulla né lei né la madre che aveva raccolto le sue confidenze in carcere. Amanda ha accusato una persona di colore, come guarda caso è Rudy". Secondo il pm Rudy Guede è stato il "convitato di pietra" nel processo ad Amanda e Raffaele. "Rudy Guede - ha affermato Mignini - anche se formalmente non c’è in questo processo, in qualche modo è stato sempre presente. Raffaele e Amanda non si sono limitati a proclamare la loro innocenza ma lo hanno accusato. Hanno voluto fare a Guede una sorta di processo parallelo ma senza che lui potesse difendersi. Ci sono state accuse incrociate tra gli imputati, con i difensori che hanno inasprito il confronto".
L’effrazione simulata alla finestra della camera di una delle inquiline in via della Pergola è per il pm "il particolare chiave. Gli autori - ha detto Mignini - sono la Knox e Sollecito con l’obiettivo di allontanare i sospetti".
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